Nord e Sud - anno XIX - n. 153 - settembre 1972

Editoriale Tutto ci si poteva aspettare dopo che le Can1ere avevano dovuto negare le 3000 lire in più che l'opposizione voleva dare ai pensionati. Tutto ci si poteva aspettare alla vigilia di un autunno sindacale pieno di incognite e che richiede molto buon senso agli stati n1aggiori delle Confederazioni e la poçsibilità che le Confederazioni, appunto, siano in grado di persuadere le federazioni hnpegnate più direttan1ente nei rinnovi contrattuali a non irrigidirsi su « piattaforme» di rivendicazioni incompatibili con la grave situazione economico-finanziaria del paese. Tutto ci si poteva aspettare quando i licenziamenti ed i passaggi di operai a cassa-integrazione, la potatura dei « rami secchi» della Montedison, la crisi dell'industria tessile_. e non dell'industria tessile soltanto, concorrono a dra,nmatizzare il problema della disoccupazione, di una disoccupazione che con1incia ad incrudelire anche in regioni che dalla seconda metà degli anni '50 potevano vantare una condizione di più o meno consolidata piPna occupazione delle forze di lavoro. Tutto ci si poteva aspettare nel mo,nento in cui l'au,nento dei prezzi erode il valore dei salari e degli stipendi. Tutto ci si poteva aspettare da un governo che può contare su una maggioranza esigua e che avrebbe dovuto guadagnare credito grazie alla prudenza e all'austerità dei suoi comportamenti: tutto, ma non l'avvio di una sperimentazione della televisione a colori; senza nem1n.eno che, dopo le polemiche suscitate, anche all'interno della 1naggioranza, dall'annuncio che le Olimpiadi avrebbero fornito l'occasione per iniziare tale sperùnentazione, sia stato ritenuto doveroso precisare che, con la ceri,n.onia di chiusura delle Olimpiadi, le tras,nissioni sperimentali sarebbero tenninate. Si è parlato, anzi, cla parte della Rai, di trasn1issioni a colori, sempre sperimentali e naturalmente con il PAL e con il SEC.4M, durante l'inverno. E perciò si è pensato, non senza fondamento, a un deliberato tentativo di introduzione strisciante della televisione a colori. Lo stesso Presidente del Consiglio, chianzato ripetutarnente in causa, ha riconosciuto sì le buone ragioni di quanti, socialdemocratici, repubblicani e sinistre democristiane, hanno manifestato la loro disapprovazione nei confronti della inattesa decisione di sperimentare le trasmissioni a co~ lori con i due sistemi, 1na si è ben guardato dal fissare un termine, la data oltre la quale non ci saranno più le trasmissioni che si dicono sperimentali. E tntanto, come ha osservato Arrigo Benedetti, « tutti i giornali che in qualche modo hanno lega,ni con gli enti di Stato, attraverso 3

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