Nord e Sud - anno XIX - n. 153 - settembre 1972

Giornale a più voci La legge istitutiva della SIRIP rappresenta una pietra miliare nella storia degli accordi petroliferi, in quanto permise di associare all'attività di sfruttamento, nelle sue varie fasi, lo Stato concedente attraverso la propria società. Sotto il profilo strattamente finanziario poi dal vecchio 50-50 si era saliti praticamente a un 75-25. Alla luce degli avvenimenti successivi e delle trasformazioni che il rapporto in questione ha subito nel recente passato, si può ben vedere cmne detta formula abbia promosso un processo di revisione radicale che non si è più arrestato. Tutti gli accordi conclusi successivamente o contengono elementi analoghi o rappresentano uno sviluppo dei principi cui la formula ENI si ispirava. L'evoluzione era stata graduale: dal momento in cui si introdusse il fifty-fifty, a quello in cui si crearono le imprese nazionali dei Paesi produttori, alla fase ultima in cui si diede vita alle compagnie miste. Erano state ormai poste le pre1nesse per un definitivo superamento del regime delle concessioni, caratterizzato dal ruolo subalterno dell'esportatore. Il raggiungimento di un nuovo status da parte di questo coincideva, e non a caso, con i tentativi dei paesi consumatori di affrancarsi dalle condizioni di approvvigionamento dettate dalle grandi compagnie internazionali, e di impostare una propria politica petrolifera. Le nuove forme assunte dal contratto di ricerca e sfruttamento degli idrocarburi sfuggono ancora ad una codificazione sistematica, poiché il processo di sviluppo è tuttora in corso e non è facile prevedere su quale base potrà trovare un assestamento definitivo. Ci troviamo di fronte ad una materia fluida, ancora in fieri, alla ricerca di una piattaforma p1u moderna rispondente alle esigenze di sicurezza dell'approvvigionamento per il Paese consumatore, e a quelle di sviluppo del Paese produttore. La collaborazione, ignota al tradizionale rapporto Compagnia-Stato esportatore, è divenuta realmente fattiva. Essa ha trovato, fino ad ora, due forme principali non molto dissimili l'una dall'altra: l'associazione cooperativa e il contratto di servizio. « Associazione cooperativa» è un accordo stipulato non più fra compagnia e stato ospite, ma direttamente a livello di Stati. L'esempio classico ci è fornito dalla ASCOP, costituita nel 1955 fra la Francia e l'Algeria. Essa agisce tanto nella fase mineraria, quanto in quella commerciale (l'ingresso di nuovi agenti nel 1nercato è sempre subordinato all'esistenza di una struttura integrata e di dimensioni operative adeguate). Fu prevista, inoltre, un'ampia collaborazione fra i due contraenti e un piano di assistenza finanziaria da parte della Francia. Il contratto va inquadrato nella sua prospettiva storica e interpretato alla luce di quel particolare momento in cui la Francia voHe impostare su basi nuove il tradizionale rapporto che l'aveva legato all'Algeria, fino al momento della sua indipendenza. Nello stesso periodo faceva la sua comparsa in Indonesia il « contratto di servizio», per il quale il titolo minerario restava nelle mani della compagnia statale, ma la proprietà del petrolio prqdotto e il diritto di decidere sullo svolgimento delle operazioni era trasferito alla società di servizio. Allo Stato viene attribuito il 60-65% dei profitti, calcolati però dopo che la 47

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