Nord e Sud - anno XIX - n. 153 - settembre 1972

Gionzale a più vocL zone e sulle possibilità di modificazione realizzabili con l'intervento programmato. E questo secondo accerta1nento dovrà tendere ad indicare le possibilità di occupazione e di reddito delle singole zone prese in esame, rapportate alla loro vocazione agricola, alla individuazione degli interventi necessari ed alla valutazione dei relativi investimenti, coerentemente con il significato del termine « programmazione ». Questo procedimento metodologico risponde anche all'esigenza di considerare uno specifico obiettivo di fondo per fonnulare il progetto di Programn1a di sviluppo economico regionale, che si può sintetizzare nella necessità di promuovere un meccanismo di sviluppo che, pur considerando il ruolo strategico della industrializzazione per un maagiore ac,...rescimento del reddito regionale, porti al conseguimento di un proc sso di sviluppo integrato settorialmente, valorizzando le notevoli potenzialità di ulteriore sviluppo del settore agricolo. Si tratta, a ben vedere, di una scelta che assegna all'agricoltura della regione un ruolo primario nei confronti delle altre attività economico~produttivc. L'economia agricola della regione, pur necessitando di un coordinamento delle direttive e degli strumenti di azione tale da accrescerne l'efficacia e l'incisività, dispone abbondantemente di possibilità naturali, tecniche, organizzative ed umane atte ad attribuire al settore agricolo un ruolo primario nel complesso economico laziale. Come si è detto, il programma economico nazionale assume tra le finalità prioritarie di lungo periodo la parificazione del livello produttivo fra tutte le regioni del Paese, nonché fra tutti i settori, agricoli e non agricoli. Se si tiene conto però che le classi agricole potrebbero giovarsi di un maggiore potere di acquisto, si può ipotizzare che tale parificazione dei livello produttivo sia conseguita quando la produttivHà del lavoro agricolo raggiunge 1'80% di quella relativa ai settori non agricoli. Assumendo che le finalità programmatiche suesposte (parificazione del livello produttivo del lavoro e scarto del 20% tra la produttività del settore agricolo e quella dei settori non agricoli) siano in accordo con il programma di sviluppo nazionale e siano conseguibili entro il 1985, ipotizzando che il livello medio nazionale della produttività dei settori non agricoli s'incre1nenti mediamente del 3% annuo, il perseguimento della parificazione tra le Regioni e i settori del livello produttivo implica, per la Regione Laziale, saggi medi annui di incremento del 3% per i settori extra-agricoli e del 5,6% per l'agricoltura, tassi che sono di poco inferiori alla media nazionale. Gli elementi che concorrono alla formazione delle linee tendenziali di ~viluppo consentono di formulare le seguenti osservazioni: 1) la produzione lorda vendibile cresce con un ritmo che è divenuto più lento in questi ultimi anni; 2) il ritmo della spesa destinata all'acquisto di beni e servizi risulta più sostenuto rispetto a quello della produzione; 3) per effetto della crescente incidenza della spesa, l'aumento del prodotto è risultato inferiore rispetto a quello della produzione lorda vendibile con un ritmo che evidenzia una flessione negli anni più recenti; 4) l'elevato incremento della produttività (9,1% 41

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