Giornale a più voci sviluppo. Difatti, la coordinazione della spesa fra settori affini ed, insieme, lo studio congiunto dei progetti non solo eviterebbero la costruzione di opere che risultano inutili e, peggio, inadeguati doppioni, ma permetterebbero, in alcuni casi, la realizzazione di infrastrutture capaci di avviare una sana politica di valorizzazione del territorio, nonché di soddisfare le effettive esigenze di spazio dei moderni approdi; esigenze che per l'attuale congestione urbana di talune tipiche città portuali sarebbero mal appagate. Senza contare, la deturpazione del paesaggio che deriverebbe alle città interessate dall'ulteriore ed indiscriminata espansione dei porti esistenti. Due situazioni sono particolarmente chiarificatrici. La prima riguarda il progettato ampliamento del porto-canale di Livorno, alla foce dell'idrovia Pisa-Livorno, che può assolvere, anche in virtù di buone pos ibilità di spazio, ad una funzione di alleggerimento del traffico marittimo diretto al porto di Genova, tenendo peraltro conto che il completamento della superstrada Parma-Livorno, previsto per la primavera del 1973, avvicinerà ulteriormente questo porto al valico del Brennero, con una distanza inferiore di 50 chilometri a quella esistente tra Genova ed il valico stesso. La seconda situazione si riferisce alla realizzazione del port~anale di Castel Volturno, collegato con l'auspicata idrovia Volturno-Regi Lagni, per alleviare il traffico marittimo del porto di Napoli, creare una utile localizzazione di zone industriali lungo la via navigabile, nonché risolvere annosi problemi di i temazione idraulica. A tale proposito è recente la notizia che lo schema di legge per la ripartizione dei 50 miliardi previsti a favore delle idrovie dal primo piano quinquennale assegna 10 miliardi alla idrovia Volturno-Regi Lagni. Questo percorso crediamo debba essere messo in particolare rilievo per le reali possibilità che apre in Campania alla imprenditorialità pubblica e privata, creando una infrastruttura capace di determinare, inserita nell'ampio tessuto mercantile del porto di Napoli, la valorizzazione non solo del Basso Volturno ma di tutta la regione. L'idrovia del Volturno può assolvere ad una funzione veramente rilevante nel processo di ridimensionamento regionale di Napoli, specie nel momento attuale in cui l'economia delle metropoli va integrata con quella delle regioni. La realizzazione del port~anale a Castel Volturno può risolvere la crisi in cui versa il porto di Napoli, di cui da taluni si auspica, con motivazioni contrastanti, l'ampliamento ora a levante ora a ponente dell'attuale scalo. Le difficoltà maggiori per questo approdo sono oggi costituite dalla mancanza di spazio sufficiente alle spalle e dalla carenza dei collegamenti con l'entroterra. Di qui la necessità di una nuova infrastruttura portualeidroviaria, convalidata anche dalla previsione di trasferimento nella zona del Basso Volturno della raffineria della Mobil Oil Italiana e del Centro Siderurgico I talsider di Bagnoli, che operano attualmente nell'area urbana della. metropoli napoletana. L'idrovia che si vorrebpe giungesse fino ad Acerra e Pomigliano, dove è insediata l'Alfasud, risulta risolutiva anche ai fini di un'organica e completa sistemazione idraulica del vasto territorio attraversato; ed invero questi fini comportano benefici immediati e diretti pari a quelli ricavabili dai trasporti fluvio-marittimi. Ma anche per questa linea crediamo 39
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