Giulio Caterina mente insediati in territori forniti di ampi spazi, l'attuazione di una valida politica di decentramento industriale e di valorizzazione del territorio. Le attività industriali potrebbero trovare localizzazioni efficaci, non costrette da configurazioni planhnetriche limitatrici, e soprattutto affacciarsi direttamente lungo la via navigabile, collegata al porto-canale. Industrie, porti ed idrovie sorgerebbero in funzione reciproca, sfruttando situazioni geografiche esistenti, in modo da alimentarsi a vicenda con la massin1a convenienza; l'attività commerciale godrebbe il vantaggio di aree vastissi1ne, coincidenti con le zone di influenza dell'idrovia e del porto. È possibile, inoltre, strutturare ed articolare l'insediamento delle attività secondo ii criterio di autonomia nelle operazioni ài imbarco e sbarco che, dove è stato applicato, ha dato risultati ritenuti insuperabili. In pratica, si tratta di consentire ad ogni stabilimento di avere proprie banchine di attracco lungo l'asta idroviaria e di attrezzarle con impianti portuali di carico e scarico del tutto particolari, in rapporto al tipo dei n1ateriali da trasformare, ottenendo quindi il massimo della meccanizzazione nel settore della discarica. Il porto-canale assolve, oltre le funzioni proprie del convenzionale porto commerciale, la funzione di un vero e proprio porto industriale, ove può esistere una specializzazione dei traffici marittimi e fluviali, unitamente alla localizzazione lungo tutta l'idrovia di zone industriali direttamente a contatto con l'acqua. Nel caso in cui si realizzi una intera zona industriale entro una determinata area portuale ed idroviaria, ai vantaggi precedentemente descritti si devono, poi, aggiungere quelli dei reciproci scambi ed integrazioni fra stabilimenti della stessa zona. Da quanto detto deriva un quadro in cui si inseriscono validamente le nuove navi-chioccia o navi tipo Lash. Si tratta di appoiìite navi porta chiatte di oltre 40.000 tonnellate, munite di una gru scorrevole in senso longitudinale, in grado di imbarcare fino ad 80 chiatte fluviali da circa 350 tonnellate ciascuna; di scaricarle nei porti di arrivo e farle penetrare all'interno, attraverso le vie navigabili, mediante rimorchiatori o spintori. In un sistema integrato porto-canale, idrovia, industria, le chiatte scaricate dalla nave Lash, singole o in convogli organizzati, possono giungere fino al pontile di carico e scarico di ogni stabilimento insediato sull'idrovia, realizzando la saldatura tra la fase marittima del trasporto e quella idroviaria e contribuendo in modo notevole alla riduzione dei costi, in quanto si unificano le rotture di carico in una sola (nave-stabilimento) e si riducono i tempi di attesa delle navi in porto. Il supposto sistema integrato per raggiungere il duplice scopo di alleggerire il traffico marittimo nei porti tradizionali ed attuare una valida politica di incentivazione a favore delle aree depresse, deve sfruttare situazioni di fatto già esistenti, le cosidette «preesistenze», realizzando l'ammodernamento di quei particolari percorsi che abbiamo già individuato e che richiedono interventi di spesa di modesta entità e consentono una moderna navigazione fluviomarittima. Corre l'obbligo di rilevare la necessità che il piano dì finanziamento per i porti, quello per le idrovie e quello ,per le sis1Jemazioni idrauliche ed idraulicoagrane vengano opportunamente coordinati a vantaggio di un più organico 38
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