Le pensioni della crisi sancito dall'articolo 19 della legge n. 153, dell'adeguamento automatico delle pensioni al costo della vita; si arnmette la trasformazione in retributiva delle pensioni di invalidità liquidate col sistenza contributivo vigente anterionnente al I0 rnaggio 1968, a condizione che i titolari di esse abbiano continuato a prestare lavoro subordinato alJneno sino al 1° 111aggio1969, al fine di consentire agli interessati di godere di benefici analoghi e maggiori di quelli a1111nessi per i pensionati di vecchiaia; si dispone, per ogni titolare, l'attribuzione delle quote di maggiorazione al superstite di assicurato o pensionato prinzo titolare di pensione indiretta o di reversibilità, a carico sia dell'assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti sia delle gestioni speciali della stessa assicurazione per i lavoratori autononzi, nella misura, entro i li111iti ed alle condizioni stabilite per le pensioni dirette. Su questo punto però condividiamo il parere del relatore sull'opportunità che, quando i titolari delle pensioni ai superstiti siano solo figli minori, spettino anche ad essi tante quote di una maggiorazione quanti essi sono. Infine con il decreto-legge si elevano i limiti dei redditi e dei proventi stabiliti dall'articolo 43 della legge n. 153 agli effetti della corresponsione degli assegni familiari e delle quote di rnaggiorazione delle pensioni e si prevede l'applicazione di un congegno auto1natico di adeguanzento tale da consentire ai suddetti limiti di livellarsi agli au,nenti apportati nel te1npo ai trattamenti minimi, per effetto dell'applicazione della disciplina. sulla perequazione automatica delle pensioni o a causa di eventuali ulteriori futuri aumenti concessi con provvedi111enti di carattere particolare. L'insie111e delle citate disposizioni dà un quadro suffìciente,nente organico ed armonico di 111iglioramenti effettivi. Quindi una posizione critica disconosce la qualità e la quantità degli obiettivi in effetti raggiunti. Vi è un punto che il disegno di legge non conte,npla. e sul quale, viceversa, in quest'aula da parte del partito cornunista e del partito socialista, e fuori di qui da parte delle forze sindacali, si è notevoln1ente insistito, e che ha formato oggetto di polemiche particolannente vivaci. È la richiesta che la perequazione auto1natica delle pensioni non sia più determinata in base alla scala ,nobile, 1na sia agganciata alla dina1nica annuale dei salari dell'industria. Non vi è dubbio che l'attuale sistema non garantisce che la rivalutazione delle pensioni sia adeguata al costo della vita, per cui occorrerà trovare un nuovo criterio di perequazione. Il riferimento ai livelli salariali non ci pare, però, corretto. Infatti, gli aunzenti ottenuti da una determinata categoria di lavoratori, in dipendenza magari solo di particolari condizioni fayorevoli in quel ramo di attività, avrebbero ripercussioni su numerosi milioni di pensionati e _in misura anche notevole, senza che chi 31
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==