_4ntonio Del Pennino Stato stanziarnenti, sia pure rateizzati, di ùnponentissin1a misura. Ciò constatato, non bisogna di111enticare che vi sono altre urgenti questioni sul tappeto che per essere risolte presuppongono la possibilità e la capacità di operare a breve o a brevissima scadenza ulteriori massicci finanzia,nenti da parte dello Stato. Ora - concludeva quella lettera - l'approvazione della legge sulle pensioni deve essere l'occasione perché i sindacati e le forze politiche dicano attraverso quale politica pos1 sono essere risolti questi altri problemi ... Le decisioni di piano, per non diventare astratte, devono essere saggiate in confronto alle decisioni più rilevanti e concrete, quale è stata ad esempio quella delle pensioni ». Questo tipo di preoccupazioni, onorevoli colleghi, che trovò poi conf errna come si rileva dal Libro bianco sulla spesa pubblica « n.ella difficoltà per la finanza statale di acquisire le risorse necessarie per aumentare i suoi trasferimenti agli istituti previdenziali », e che per noi non è dunque di oggi, ci induce ad invitare gli amici socialisti a rifiettere sul fatto che un governo serio e responsabile non può non comn1isurare gradualmente nel ten1po gli obiettivi di sicurezza sociale che si propone, correlandoli ai mezzi finanziari disponibili e considerandoli non separatamente, 1na in una visione organica. Ci appare particolarmente pretestuosa la polemica sugli incrementi delle pensioni, che pure comportano una maggiore spesa di circa 1.795 miliardi, proprio nel momento in cui il Governo annuncia provvedimenti relativi all'istituzione di una cassa integrazione salari per i dipendenti da imprese agricole, un particolare trattamento per i lavoratori agricoli a tempo determinato e l'aumento dell'indennità di malattia, nonché, per i lavoratori dell'industria, la possibilità di corrispondere integrazioni salariali e indennità di disoccupazione anche per gli impiegati ed il prolunga,nento del periodo in cui queste possono essere erogate. Sono tali misure che danno il senso di una volontà precisa di garantire un miglior sistema previdenziale, di cui il disegno di legge oggi in esame non rappresenta dunque l'unico aspetto. Il non voler tenere conto di questi dati, l'affermare, come ha fatto il collega onorevole Zaffanella, che il nuovo concetto della centralità porta il Governo a chiudersi ai contributi parlamentari provenienti dai gruppi dell'opposizione, con una impostazione che, se mi consente di interpretare il suo pensiero, probabilmente egli valuta da governo di cancelleria e che vedrebbe secondo i socialisti le forze della sinistra democratica che sostengono l'attuale coalizione ridotte a un ruolo subalterno, significa non avere colto l'esigenza che la guida politica del paese sappia mantenersi coerente e fedele al suo disegno in un atto singolarmente preso. Per i repubblicani, che da tempo sostengono una simile impostazione, il vederla 28
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