Nord e Sud - anno XIX - n. 153 - settembre 1972

Tullio cl'Aponle nelle lavorazioni manufatturiere e nella parachimica rischierebbe di vedersi sbarrata la strada: proprio in quei settori nuovi ad elevato valore aggiunto delle produzioni che costituiscono, in definitiva, il reale obiettivo degli operatori dell'industria chimica. Alla luce di queste considerazioni anche la recente rivalutazione operata dalla Montedison di quei consorzi tra i produttori di base suggeriti dall'ISPE, ma ancora osteggiati dalla SIR, avrebbe un più chiaro significato, in quanto starebbe ad esprimere l'aspirazione alla ripartizione dei costi finanziari della gravosa operazione etilene, dopo il fallito tentativo di trasferire ad un Ente pubblico appositamente costituito il settore della chimica di base. E poiché il disegno della gestione consortile dei nuovi grandi steanz-crackers appare decisamente difeso dagli organi della programmazione, c'è da osservare che, superando le difficoltà avanzate da Rovelli sulle quote di partecipazione - dipendenti dalla presenza della LIQUICHIMICA, controllata nella Bastagi dalla solita Montedison - il CIPE potrà disporre dello strumento appropriato per dirimere ogni controversia: il meccanismo degli incentivi. Infatti, se la SIR, o altri, per considerazioni extraeconomiche, dovesse perseguire un disegno più ampio, di controllo della produzione italiana di etilene, per fini strategici, più che aziendali, e di conseguenza tentare di ostacolare la formazione di gestioni consortili, non dovrebbe essere difficile a] CIPE dosare gli incentivi e rilasciare le autorizzazioni in modo da rendere antieconomica ogni soluzione estranea all'esperienza consortile. Ciò, evidente1nente, è possibile solo a patto che tutto venga rimesso in discussione, autorizzazioni e contributi concessi; e l'occasione propizia potrebbe essere data da una sollecita definizione dell'indagine conoscitiva sull'industria chimica che il Parlamento ha avuto il buon senso di predisporre. Come chiaramente traspare dalle considerazioni che abbiamo svolto, l'aspetto di maggiore rilievo dal quale dipende, in senso operativo, il futuro del piano chimico, è rappresentato dal meccanismo degli incentivi e, di conseguenza, dagli atteggiamenti che assumerà il Cipe in sede di contrattazione program1nata. Le vicende della Montedison non costituiscono altro che una perturbativa, occasionale anche se drammaticamente contingente, che il governo dovrà saper stralciare dal contesto dell'operazione chimica (non contrastando, quando si dovessero presentare, le possibilità concrete di ristrutturare il Gruppo): se così non fosse il programma di promozione per l'industria chimica di base finirebbe col diventare una sorta di legge tessile della chimica, con la grande differenza 22

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