Nord e Sud - anno XIX - n. 153 - settembre 1972

Da Fanfani a Scelba quattro milioni tra disoccupati e sottoccupati, ci sono le disu1nane emigrazioni al nord e all'estero. Nel Paese legale c'è un Parlamento che non riesce ad esprimere una guida politica, ci sono i partiti che abdicano alla loro funzione di centri di elaborazione e di mediazione, si lasciano rimorchiare dall'alta burocrazia e soggiacciono alle spinte dei gruppi economici e finanziari. È in queste condizioni che, a metà febbraio, si verificano scioperi generali. indetti dalla CGIL, nel settore dell'industria e dei senrizi pubblici. Ci sono molti contratti da rinnovare e c'è la questione del conglobamento da risolvere. La Confindustria assume un atteggiamento di netta chiusura. I Sindacati inaspriscono la protesta, proclamano altri scioperi. A Roma partecipa ad essi anche la UIL, emanazione del PSDI. Si intravvedono difficoltà per il Governo. « La socialdemocrazia attacca, attraverso il proprio Sindacato, il Governo di cui è parte integrante », scrivono i giornali indipendenti della Capitale. Il « Quotidiano» denuncia un piano comunista per creare nel Paese un sua supertensione politica, attraverso manifestazioni di piazza. Il PCI - afferma in sostanza « Il Quotidiano » spalleggiato dai giornali benpensanti e filodemocristiani - comprende che l'inizio di una politica ardita di riforme sociali significherebbe l'arresto della avanzata comunista che è apparsa paurosa nel corso delle ultime elezioni amministrative. Perciò Togliatti, che ha reso la vita facile al Ministero Pella, la rende difficile al Ministero presieduto da Scelba, nel quale siedono i rappresentanti del PSDI. Egli è sicuro che questo Ministero non gli consentirà un aumento di voti nella misura del trenta per cento come è avvenuto negli ultimi otto mesi. Il ministro del Lavoro, Vigore11i, promuove una serie di incontri coi dirigenti della Confindustria e dei Sindacati. La sua mediazione è poco efficace, anche per la particolare situazione del Governo che è in attesa dei pieni poteri costituzionali. Le organizzazioni industriali ne profittano per respingere in blocco le proposte avanzate dalla CISL, UIL e CGIL. Vengono indetti nuovi scioperi generali nel Piemonte, nelle Marche, nell'Italia meridionale e insulare. A Roma si verificano gravi scontri tra lavoratori e polizia: 3 com1nissari sono feriti, 566 persone arrestate. A Salerno altri scontri: 5 carabinieri ed un funzionario sono gravemente feriti. A Milano, nel corso di tafferugli, muore un operaio. A Mussomeli un gruppo di dimostra_nti tenta di lanciare il Sindaco dalla finestra. La polizia interviene. Il bilancio delle vitti1ne è pesante. A Napoli i familiari dei dipendenti dell'Azienda tranviaria tentano di assaltare Palazzo San Giacomo. La polizia compie 37 arresti. Tutto il paese sembra pervaso da un moto di ribellismo. « Vigilia di sangue per 121

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