Nord e Sud - anno XIX - n. 153 - settembre 1972

Ern1anno Corsi solvere i problemi di questo terzo tempo: quella che dal Centrosinistra giunge fino al PSI. Quando parla Togliatti, nella tribuna diplomatica siede l'ambasciatore sovietico Kostilev. Il segretario del PCI solleva due esigenze: la prin1a, che si faccia finita col 111onopolio dc; la seconda, che la n1aggioranza che vuole sostenere un Governo, si assuma la responsabilità di partecipare a quel Governo. Dopo aver accusato la DC di corruzione politica per il suo chiedere appoggio tanto a destra che a sinistra, dice che il programma non qualifica affatto il Governo Fanfani, bensì lo squalifica. Alla crociata anticomunista di Fanfani, il segretario del PCI risponde così: « Noi siamo forti e sicuri. La lotta ideologica scatenata contro il PCI non farà perdere di vista_. a questo, i problemi fondamentali del Paese i quali vanno guardati indipendentemente dai preconcetti e dalle particolari valutazioni del rappresentante diplomatico americano ». Qui Togliatti ironizza pesantemente sul fatto che « l'ambasciatore degli USA parlò a Milano in favore della legge elettorale maggioritaria e questa non scattò; si interessò vivamente di Trieste e Trieste non ci è stata ancora restituita; forse il rappresentante americano (la signora Luce) appartiene a quel genere di persone che portano poca fortuna (proteste, clamori nei settori di centrodestra) ». Togliatti conclude richiamandosi ai valori della Resistenza ed al sacrificio, recentemente rievocato a Roma, dei sette fratelli Cervi fucilati dai tedeschi nel '44. « Non so a quel teni.po cosa facesse, e sotto quale uniforme fosse allora travestito, l'on. Fanfani ... ». Fanfani, scattando in piedi, pallido in volto: « Vestivo la divisa dell'esercito italiano». Clamori, voci di « Fascista! Camicia nera! ». In difesa di Fanfani interviene Alcide De Gasperi il quale tuttavia, non può far nulla per recuperare una situazione irrimediabilmente compromessa. « Prendo la parola - dice il segretario della DC - per un doveroso sentimento di solidarietà verso il Governo Fanfani che si trova di fronte alla stessa incomprensione ed alla stessa ostilità preconcetta di cui fui oggetto io stesso nel luglio scorso. In luglio ebbi ad avvertire che non si trattava di appoggiare un Governo, bensì di far funzionare il Parlamento». Rileva poi , con amarezza, che alla Camera esiste questa situazione: da un lato un un blocco di 143 deputati di stretta osservanza comunista, i quali fanno ragionevolmente temere che, se raggiungessero la maggioranza, instaurerebbero una dittatura di classe e di partito;· all'altra estrema vi è un altro gruppo, non numeroso ma valido, che non sa o non vuole liberarsi dalla ipoteca antiparlamentare e totalitaria che gli deriva dalle sue origini. Di fronte a questa situazione, afferma De Gasperi, la DC non può 110

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