Ennanno Corsi rettivi parlamentari, ma tra i deputati e tra i senatori democristiani raccoglie molte ostilità. C'è chi diffida di lui per il suo anticapitalismo e l'integralismo. Nella vadegata area del mondo cattolico, sono una testimonianza, di queste ostilità, le prese di posizione di « Civiltà Cattolica », dell'« Osservatore Romano» e del « Quotidiano » che mettono in guardia dal dare troppo credito o riporre un eccessivo affidamento in uomini « del tipo di La Pira ». Anche Sturzo si pronuncia in termini non favorevoli a Fanfani. Non sono, con1unque, solo gli ambienti cattolici conservatori a scagliarsi contro il leader di « Iniziativa de1nocratica ». Anche in taluni settori della sinistra è malvisto. Il giornale « Battaglia d'oggi » - diretto da Domenico Ravajoli, noto per i suoi atteggiamenti sinistrorsi - dedica tutto il primo numero alla polemica con Fanfani. È anche per questi motivi che le consultazioni di Einaudi, dopo le di1nissioni di Pella, sono lunghe. Più di settanta ore. Ed è anche per questi motivi che Einaudi, nonostante i Gruppi DC designino Fanfani, chiede priina a Pella se vuol fonnare il Governo. Il presidente della Repubblica, per conto suo, teme che Fanfani instauri quelle forme di produttivismo che sono in contrasto con la linea economica fino allora seguita. Quando Fanfani inizia, al Viminale, i contatti con gli altri partiti, la DC, nella sua espressione ufficiale, fa sapere che lascia completamente a lui l'iniziativa e la responsabilità di questi incontri. Il partito, cioè dà l'impressione di voler assumere, nei confronti del suo tentativo di costituire il Governo, un atteggiamento agnostico e attendista. Da qu1 un'altalena di pessimismo e di ottimismo. Fuori del suo partito, la situazione non è molto incoraggiante per Fanfani. Se guarda a destra, i monarchici ·sono pronti a dargli l'appoggio parlamentare. Ma siccome non vogliono fare più le « truppe di colore », vogliono che questo appoggio sia esplicitamente patteggiato per quanto riguarda governo e sottogoverno. Chiedono, cioè, una qualificazione a destra del nuovo Governo e il rispetto alla « linea Pella » per quanto riguarda economia e finanza. I missini sono fuori gioco. Sarebbe compromettente, almeno in questa fase « esplorativa », avere con loro una qualsiasi forn1a di contatto. Gli unici interlocutori possibili - almeno fino a quando la DC non si darà un nuovo indirizzo politico-programmatico, e un nuovo assetto interno - restano i gruppi laici del centro (PSDI, PLI, PRI). PSDI e PRI non fanno mistero delle loro preferenze per Granchi. Avevano chiesto al Capo dello Stato di dare e lui l'incarico. Adesso fanno sapere a Fanfani che solo la sua nomina a ministro darà credibilità al Governo che per Saragat dovrà rappresentare una vera apertura a sinistra. II presidente del Gruppo parlan1entare socialdemocratico, Vigorelli, invia 104
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