Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

Giornale a più voci Un discorso a parte meriterebbe l'argomento relativo all'annoso e grave problema dell'emigrazione che, a detta della « Sangro Chimica», troverebbe « adeguate soluzioni nella notevole spinta propulsiva al processo di industrializzazione della Regione» che deriverebbe dall'esercizio della raffineria. Penso che per una adeguata e qualificata valutazione di tale assunto possa essere sufficiente r~portare quanto, in proposito, scrive il prof. Vittorini, nel già citato volume: « Non si sa quali utili comporterebbe ... » mentre ·si conoscono benissimo i danni che ne derivano. Né si conosce se gli eventuali utili economici siano tali da compensare in modo adeguato le spese, in gran parte a carico della collettività, che si devono sostenere non solo per l'installazione degli impianti ma anche per la predisposizione delle complesse e onerose infrastrutture connesse». Un solo dato è certo: l'« esiguo - per non dire irrisorio - contributo che gli investimenti in impianti di raffineria dànno sia alle soluzioni del problema della occupazione che al gettito fiscale». La raffineria dovrebbe essere dotata di due terminali marini costituiti da un'isola monormeggio a torre, distante dalla costa km. 10 e da una piattaforma di servizio distante km. 4. L'isola monormeggio consentirà l'attracco e lo scarico delle petroliere da 250.000 DWT. Il progetto dei due im.~ianti, secondo il parere espresso dal prof. ing. Guido Ferro, in una relazione del 15 luglio 1971, « è stato studiato dalla Interconsult con Ia massima cura ... ». Va da sé che, anche in questo come in tutte le cose, alla perizia del progettista e del costruttore deve accompagnarsi la cura e la diligenza dell'utente. A tale proposito è opportuno ricordare un analogo progetto che, tra il 1967 e 1971, avrebbe dovuto realizzarsi a Gaeta e che (a concessione ottenuta) dopo la decisa presa di posizione delle popolazioni locali, e per l'interessa- • mento del Presidente del Senato, on. Fanfani, nell'aprile 1971 non fu più autorizzato in considerazione della situazione altamente lesiva delle condizioni ecologiche e delle possibilità turistiche che sarebbe venuta a crearsi nel golf o di Gaeta. Da non sottovalutare, inoltre, quanto l'ing. A. Grandi, direttore per il Coordinamento dell'E.N.I., ha riferito sull'argomento al Comitato parlamentare di studio sul problema delle acque nella seduta del 22.4.1971: « A riguardo l'E.N.I. ritiene che le soluzioni tecniche di attracco delle petroliere, consistenti in 'isole', campi boe - o boe singole in acque aperte, siano inadeguate alla salvaguardia delle acque dall'inquinamento e dei relativi controlli. L'E.N.I. ritiene pertanto che· la maggior parte degli arrivi di petrolio grezzo debba avvenire in appositi 'bacini chiusi specializzati' ». Questo non significa forse l'interdizione di nuove installazioni in rnare aperto? A questo punto non potrebbe sorgere il sospetto che la « Sangro Chimica~>, non essendo riuscita a realizzare quanto, sotto diversa ragione sociale, aveva programmato a Gaeta, stia tentando una via ritenuta più. facile, per la irresponsabilità di una certa parte poliitica e per l'arretratezza socio-economica della zona? Tutto questo è possibile perché in Italia il sistema legale e fiscale è 87

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