Pasquale Saraceno Ciò premesso sulla impostazione che veniva affermandosi nel pensiero meridionalista nei prin1i anni del dopoguerra sulla base delle nuove idee che andavano emergendo in fatto di sviluppo - e, si ripete, la istituzione della Cassa ne è una chiara indicazione - è da aggiungere che il delinearsi, nella seconda metà degli anni '50, del cosiddetto n1iracolo econoniico non consentì di dare ulteriore applicazione a quella che si è chiamata la concezione dualistica della nostra azione cli sviluppo. Che senza programmazione, senza prestiti es'teri, senza politiche particolarniente incentivanti, reddito e occupazione aumentassero nel complesso dell' econon1ia italiana a saggi elevati, superiori a quelli indicati dallo Schema Vanoni, giudicati a quel tempo temerari, sono circostanze che indussero certarrZente a non tener sufficientemente conto del fatto che il nostro progresso era certo imprevedutamente impetuoso, ma continuava ad essere più che mai squilibrato. E il non accoglimento di una concezione dualistica della politica di sviluppo del nostro Paese ha fatto sì che il processo di creazione nel Mezzogiorno cli posti di lavoro nell'industria, che doveva essere il logico svolgimento dell'azione certo non irrilevante intrapresa 11:elcampo delle infrastrutture, venisse per così dire sopraffatto dall'intensità del disordinato progresso industriale cJ,ze aveva luogo nella parte restante del Paese 2 • 3. In Italia, affermano dunque i meridionalisti, coesistono due sottosiste,ni (Centro-Nord e Sud) che hanno leggi di sviluppo profondamente diverse tra loro. Come si è detto, essi vanno separatamente ottilnizzati salvo conciliare poi le soluzioni identificate per ciascuno di essi. La conciliazione va ispirata al pensiero che obbiettivò primo del complesso delle azioni svolte nei due sottosistemi è l'unificazione sociale ed economica del Paese. Questo tipo di ottimizzazione del sistema italiano può essere proposto, con probabilità di successo, solo in sede di formulazione Constatato il permanere del divario non si è infatti chie to di portar in tutti i campi dell'azione pubblica il principio che aveva presieduto all'istituzione della Cassa, in virtù del quale il sottosistema meridionale va considerato a sé stante, in relazione all'obbiettivo della eliminazione del divario. Al contrario, si è proposto di sopprimere la Cassa, cioè di far sparire il solo luogo dove lo sviluppo del Mezzogiorno è visto in modo al tempo stesso unitario e distinto dallo sviluppo del resto del Pa se; si è in altri termini attribuita alla Cassa, che dm eva provvedere ed ha effettivamente provveduto a migliorare la condizione generale del Mezzogiorno, una "ituazione che è conseguenza del fatto che il principio che aveva ispirato la istituzione della Cassa era stato disatteso negli altri campi dell'azione pubblica. 2 Tipica della incoerenza dell'azione svolta nelle due aree che sarebbe stata messa in ev· <lenza da un confronto tra le iniziative prese nei due sottosistemi componenti l'economia italiana, è la proliferazione di aree depresse avutasi, fuori del Mezzogiorno, in regioni che pure erano già meta di rilevanti flussi migratori dal Mezzogiorno, flussi che detti incentivi hanno, in sostanza, intensificato. 40
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