Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

Autori vari nell'area europea vengono implicitamente riconosciuti dal Governatore, là dove egli tratta i problemi dell'evoluzione dell'economia italiana e traccia le linee di un possibile sviluppo avvenire. Qui il discorso del Governatore si fa più cauto, e merita di essere seguito con attenzione ancora maggiore. Il Governatore centra il suo ragionamento su due alternative, che giustamente vengono considerate il nocciolo del problema: la prima è l'alternativa tra efficienza aziendale e sviluppo dei consumi sociali, la seconda è quella fra impresa pubblica e impresa privata. Questo il quadrilatero entro il quale il Governatore inquadra i propri commenti. Sul terreno dei consumi sociali, il Governatore offre prontamente i riconoscimenti più estesi. Egli prende atto del « rifiuto della collettività ad accrescere i consumi orientati dalle forze del mercato » e ribadisce che ciò dovrebbe « incoraggiare gli amministratori pubblici ad ampliare con urgenza i mezzi destinati al soddisfacimento dei consumi sociali ». Sotto un profilo più ampio, il Governatore afferrna altresì che « la crescente consapevolezza dei fenomeni di deterioramento dell'ambiente naturale e delle loro conseguenze sociali sembra aver convinto della necessità di un intervento pubblico nel processo di accumulazione del capitale, in modo da regolarne la distribuzione territoriale e la composizione ». Infine, il Governatore riconosce che lo sviluppo inadeguato dei consumi sociali non è stato estraneo alla violenza delle rivendicazioni sindacali. ·Queste sono state alimentate dalla « gravosità delle condizioni di lavoro, anche per riflesso dell'inadeguato sviluppo delle infrastrutture sociali, con conseguenze ultime sulla salute fisica e sulla tensione psichica dei lavoratori ». Come affrontare questi problemi? Il Governatore ha le sue risposte. Per cominciare, egli sgombra il terreno da possibili equivoci, e chiarisce che sarebbe, a suo avviso, grave errore voler perseguire gli obiettivi socialì imponendo più aspri controlli agli investimenti privati. Al contrario, l'opinione che egli esprime è che l'intensità e l'estensione dei controlli posti all'iniziativa privata siano già eccessive e che vadano se mai ridotte. Alla natura e alla portata dei controlli che attualmente la Pubblica amministrazione esplica sugli investimenti privati, il Governatore dedica un'analisi particolarmente lunga e dettagliata. L'area del credito agevolato, egli osserva, è andata crescendo a dismisura, e non va dimenticato che ogni operazione di credito agevolato comporta un esame· da parte di organi amministrativi ed una approvazione, suggerita da motivazioni 32

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