Un'industria e un quartiere alla peri/ eria di Napoli sformazione urbanistica. Ad una edilizia di tipo rurale, senza dubbio insoddisfacente dal punto di vista igienico, si sostituisce un'edilizia di tipo medio economico. I criteri con cui viene attuata l'opera di bonifica creano però un doloroso ricambio di popolazione; se è vero che i nuovi alloggi di tipo « popolare » vengono assegnati ad operai e famiglie dei ceti piccolo e medio borghesi - il che soddisfa esigenze abitative molto diffuse e sentite - è altrettanto vero che scarsissima sensibilità si mostra nei confronti di quanti abitavano i vecchi rioni malsani di tipo rurale. Buona parte della preesistente popolazione di Fuorigrotta è infatti costretta a trasferirsi altrove, a Bagnoli, a Soccavo, a Pianura. Nella nuova ripartizione amministrativa del territorio comunale, intanto, Fuorigrotta e Bagnoli separano le loro sorti, Bagnoli, che all'atto di divenire sezione municipale a sé aveva circa 10 mila abitanti, passa a 12.400 nel 1931 ed a 13.780 nel 1936. Fuorigrotta passa dai 22.000 abitanti del 1921, a 27.500 nel '31 e a poco meno di 30 milia nel 1936. La guerra. - Negli anni tra il 1930 e il '35 le nubi della guerra sono ancora lontane: la periferia napoletana prende a cambiare volto sempre più velocemente. A Bagnoli, ora che lo stabilimento lavora a ritmo regolare, vengono su sempre più fitte le costruzioni ai bordi della strada fangosa che unisce la città all'Hva, ai margini della campagna che si stende fino ad Agnano, accanto alle due chiesette dove venivano benedette le bare dei caduti sul lavoro. C'è un'affannosa richiesta di case popolari, mentre « gli appartamenti e i quartini di nuova costruzione con esenzione venticinquennale - è scritto negli avvisi economici - si vendono a dieci1nila lire a vano ». Nel '36 si comincia a costruire la Mostra d'Oltremare: la si inaugurerà nel '40, nel momento in cui l'« Italia d'Oltremare » sta per essere spazzata via dal vento della guerra. Viene costruita anche una sala cinematografica, la prima di un centinaio di posti, ma il vecchio operaio che ne fa cenno non rammenta date, luoghi, volti: dice che a sera il cinema era sempre affollato, forse perché era l'unico svago dopo dieci ore di lavoro accanto agli altiforni rossi di fuoco; che l'immedesimazione nel personaggio che appariva suHo schermo era completa; che anche tornando a casa, e ancora il giorno dopo in fabbrica, si continuava a parlare delle vicende del fili:n. Fino agli anni della guerra l'attività dell'Ilva procede in maniera lineare. La produzione è in espansione; dai verbali dell'assemblea straordinaria della società (1940: nel 1937, nell'ambito dell'IRI, è stata fondata a Roma la Società finanziaria siderurgica Finsider, e l'Ilva ne è entrata a far parte) risulta che -« nel '39 gli utili industriali e gli introiti 251
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