Ennio Ceccarini « congelamento » della realtà mondiale nei suoi tennini presenti; e in una troppo spesso ripetuta denuncia dei rischi che la coesistenza si confonda con il mantenimento dello statu quo. In realtà un'occhiata un po' attenta e scevra da pregiudizi ideologicamente se1nplificatori avrebbe insegnato alla sinistra che mai, co1ne nel periodo della distensione, vi è stata tanta mobilità e tanto 1nuta1nento proprio all'interno del blocco e delle sfere d'influenza del inondo occidentale. In questa ambiguità di giudizio, in questa adesione a mezza bocca sta anche la spiegazione di un'altra contraddizione del1a sinistra; quella rispetto alle proprie dichiarate posizioni revisionistiche. Nell'epoca della distensione che stiamo vivendo si coglie una disarmonia: mentre infatti il blocco occidentale corre il rischio dello sfaldamento e accetta comunque quello della mobilità e della contestazione (ci sono, ovviamente, eccezioni dettate dalla natura che hanno gli USA di grande potenza influente; ma, malgrado le bombe sul Vietnam, la tendenza della politica asiatica degli USA viene qualificata dall'intesa con la Cina e dall'appoggio all'accordo tra le due Coree), il blocco controllato dai sovietici è ferreamente chiuso e militarmente protetto da rischi analoghi; e le spese di questa protezione iinperiale le fanno i « revisionismi » comunisti dell'Est. La sinistra occidentale non ha intuito che la battaglia per la piena attuazione della distensione coincideva con quella per l'affermazione del revisionismo. Anziché impegnarsi in questa battaglia, la sinistra si è impegnata in una serie_ di allarmi sulla possibile degenerazione anti-rivoluzionaria della distensione. Un errore di ottica completo e derivato, appunto, dai saldi e vecchi legami d~ll'ideologia. Il terreno più concreto su cui la sinistra occidentale ha verificato questa propria attitudine ideologica è rimasto quello delle lotte di liberazione nazionale. Eppure gli avv_ertimenti della realtà c'erano stati e numerosi. La degenerazione puramente terroristica del movimento palestinese, i discorsi di Gheddafi che annunciavano l'appoggio libico diretto, in termini politici, militari e finanziari, alle « pantere nere » o all'IRA, il plauso ufficiale dei governanti arabi all'eccidio di Lod, l'accerchiamento di Allende da parte degli estremisti del MIR significavano bene qualcosa. Ma, sposata la causa dell'estremismo guerrigliero e valutata, in certe zone, come appunto il mondo arabo, la sua coincidenza con gli interessi di potenza dell'URSS (altra contraddizione ideologica precisa), il richiamo della realtà è stato saltato di netto, scaricando sull'esistenza presunta di realtà imperia22
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