La sinistra e il terrorìs1no perché il pericolo nascosto negli arsenali e immane e la potenza distruttrice può ad ogni momento rendere irreparabile quel precario vivere nella sicurezza e nella costruzione che è pure la prima forza motrice della storia. Il terrorismo si oppone con disperazione folle a questo spirito laico e razionale. Il sogno fosco ed irrazionale che la violenza dei gruppuscoli oppone è quello di un disastro cosmico che, travolgendo i sistemi esistenti, capitalisti o revisionisti che siano, renda automaticamente salva e pura la società. Un sottobosco di angosce e rancori primitivi, elementari, irrazionali pretende di µorsi come alternativa alla civiltà moderna ed alla sua operosa, faticosa, mai disperata anche se drammatica, spinta all'esistenza e all'in- . venz1one. Questi appaiono, ad una sommaria analisi, gli elementi costitutivi del 1nale che si è affacciato in questi anni a 1ninare il nostro difficile « quantum » di sicurezza. La domanda che ora si pone è quella dei rapporti tra questa visione e le ideologie e le forze politiche tradizionali. E la domanda investe anzitutto - non per polemica, ma, come vedremo, per oggettive ragioni - la sinistra. L'atteggiamento della sinistra rispetto al fenomeno terroristico è vario e contraddittorio: ci sono dissociazione e deplorazione, ma vi è anche un imbarazzo e un'ombra di indulgenza intellettuale. La sinistra spazia dalla suspicione nutrita nei confronti delle « trame nere>> e delle occulte complicità dello Stato di classe, all'accusa di infiltrazioni provocatorie per coinvolgere i movimenti progressisti organizzati, all'attribuire all'imperialismo la vera causa della violenza (e quindi ad una forma di assoluzione). Il pasticcio è grande e muoversi alla ricerca di una spiegazione coerente quasi impossibile. Il fatto è che i movimenti terroristici partono da un principio noto, anche se applicato poi in n1aniera aberrante: la necessità di una lotta mondiale contro il sistema consolidato dell'imperialismo. È un principio che, in qualche n1odo, si richiama a posizioni ideologiche ufficiali della sinistra. Storicamente il terrorismo nasce come reazione disperata alle regole positive dei rapporti internazionali di questi anni, cioè in rottura con la distensione e la coesistenza. Ma anche la sinistra, pur convergendo di necessità nell'appoggio alla distensione, ha tentato un'operazione ambigua, risolta in una non completa accettazione intellettuale e culturale delle regole e delle conseguenze della coesistenza:· cioè nel tentativo di distinguere tra distensione, come rifiuto dei mezzi violenti di soluzione dei conflitti tra sistemi, e 21
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