Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

La « riserva» del .Molise con discreta chiarezza quale dovrebbe essere il futuro (ma non troppo) disegno di assetto economico-urbanistico da dare alla regione. Innanzitutto la fascia costiera, dove, come abbiamo visto, si giocano le maggiori chances, a chiara vocazione agricola (la valle del Biferno), industriale (Termoli) e turistico residenziale (Termoli e litorale). Quindi la zona di Campobasso che, rispetto a Termoli, sembra riproporre lo stesso discorso che si può fare per L'Aquila rispetto a Pescara: come a quello abruzzese, al capoluogo molisano non si può riconoscere se non la funzione di «polo» terziario-amministrativo. Mentre la zona tutta presenta scarse, se non inesistenti, possibilità di insediamenti industriali, una non elevata suscettibilità agricola e qualche possibilità di sviluppo turistico nel Massiccio del Matese. Infine la zona di Isernia-Venafro con vocazione agricola intensiva e « possibilità » di insediamenti industriali. Sono restate sin qui fuori dal discorso le zone di alta montagna a nord della regione, perché per queste il problema delle possibilità di sviluppo va posto in termini diversi e perché con esse è possibile introdurre un argomento nuovo: quello del turismo. Sino ad oggi questo settore ha rappresentato una voce assolutamente insignificante nel bilancio economico della regione, tanto che il Molise si considera la regione d'Italia ad attività turistica meno sviluppata. Ciò nonostante, rileva lo « schema » del CRPE, « le vocazioni che presenta la regione al riguardo sono notevoli sia per quanto attiene al turismo marino, sia, soprattutto, a quello montano ». In particolare, la fascia costiera (l'unica zona che attua,lmente fa registrare un certo movimento turistico) può porsi come valida alternativa ai sempre più affollati litorali romagnolo, marchigiano e abruzzese, e può trarre beneficio dalla vicinanza di due centri di attrazione turistica quali le isole Tremiti ed il promontorio del Gargano. Così le zone montane (essenzialmente il massiccio del Ma tese, con le località di Campitello e Sella Perrone, e le Mainarde), potranno costituire in futuro, secondo il CRPE, « un sistema di centri di turismo montano ... in pos·izione abbastanza centrale e relativàn1ente agevole da raggiungere da poter rappresentare lo sbocco naturale di alcuni grossi centri (come Roma, Napoli, Bari, Foggia ecc.) con una domanda turistica in continua espan-:- sione ». 4. Quali le conclusioni possibili? Diciamo subito che la risposta più immediata è · che la soluzione del problema del sottosviluppo molisano è umanamente possibile_. « Umanamente », però, significa anche che oc213

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