La « riserva » clel Molise industriale; di un settore economico, cioè, che nella regione presenta una struttura particolarn1ente fragile con aziende di dimensioni molto ridotte e senza particolari segni di evoluzione tra i due censimenti. Una minima concentrazione di investimenti negli anni passati si è registrata prevalentemente nei comuni di Campobasso, Isernia, Boiano, Guardiaregia e Termoli. Quest'ultima zona, quella nella quale è stato riconosciuto il « Nucleo d'industrializzazione della valle del Biferno», come già detto, presenta le maggiori prospettive future. Essa, infatti, già servita dalla ferrovia adriatica e dalla straàa statale adriatica, e dotata di un piccolo porto, sarà presto interessata anche dall'autostrada adriatica e si trova allo t< sbocco » della « fondo valle del Biferno », di quella strada, cioè, che costituisce la dorsale mediana del Molise. Accanto a questa positiva situazione infrastrutturale di trasporti è, poi, da registrare la possibilità di agevole approvvigionamento idrico, tramite condotte dal citato invaso di Ponte Lisciane e, ancora, il rinvenimento di metano. Non a caso proprio a Tern1oli la FIAT sta impiantando uno degli stabilimenti (il più grande) che nel gennaio del '70 decise di costruire nel Mezzogiorno. Un impianto di montaggio per il quale è previsto l'assorbimento di 4.000 lavoratori e una spesa di 47 miliardi. Soffermarsi a fare previsioni su quello che significherà questo stabilimento per il Molise in generale, e per Termoli in particolare, è arduo e richiederebbe, comunque, un'attenzione e uno spazio a parte. Noi qui vogliamo solo ricordare un brano del manifesto che la Democrazia Cristiana di Termoli fece affiggere all'indomani della notizia: « Cittadini, la notizia da tempo attesa e sofferta da tutti, è ormai ufficiale: il Governo ha deciso che la FIAT verrà nel Molise. Si risolvono così tutte le trepidazioni che le nostre genti hanno vissuto per l'avvenire della nostra terra e dei loro figli. .. ». Ecco : se non siamo in grado di prevedere che cosa significherà la FIAT per Termoli e per il Molise, possiamo però senz'altro dire che cosa non significherà; non significherà, cioè, certamente la risoluzione di « tutte le trepidazioni che le nostre genti hanno vissuto per l'avvenire della loro terra e dei loro figli ». Dire o scrivere una cosa del genere « a caldo » può ancora passare come una « mossa » politica; alimentare una simile illusione è, invece, estremamente pericoloso. Significa spostar~ il Molise a Termoli (qualcuno prevede che_ fra dieci anni Termoli diventerà una città di 200 mila abitanti); significa fare di Termoli una Taranto in sedicesimo; significa fare del resta~te Molise una vera e propria « nserva », con buona pace di tutte le « belle » previsioni di assetto del territorio. 211
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==