Ugo Leone della superficie) privo sia delle condizioni per l'esercizio di una proficua agricoltura promiscua, sia delle caratteristiche per una destinazione, agro--silvo-pastorale, l'indirizzo produttivo possibile resta quello di una cerealicoltura estensiva. Infine, nelle zone montane (142.000 ettari, 33,7% della superficie), e cioè il Matese e i monti del Sannio ai confini con la Campania, gli alti bacini del Volturno e del Trigno ai confini con il Lazio e con l'Abruzzo, l'unica prospettiva di sviluppo agricolo è da ricercare nel potenzia,mento dell'indirizzo agro-silvo-pastorale. Se queste sono le possibilità di ristrutturazione dell'agricoltura molisana nel medio e lungo periodo, non bisogna però illudersi che la sistemazione montana, l'estensione dell'irrigazione e la razionalizzazione degli ordinamenti produttivi - operazioni peraltro di fonda1nentale importanza - possano risolvere il problema dello sviluppo agricolo del Molise. I condizionamenti dell'agricoltura molisana, infatti, non derivano solo dall'ambiente fisico, ma sono anche in natura umana. Per cui un altro importante condizionamento è costituito « dalla accentuata presenza di imprese contadine a conduzione diretta, di regola di proprietà; tale tipo d'i1npresa costituisce ... 1'88,9% del numero delle aziende censite; esse interessano, però, soltanto il 67% della superficie ... » 6 • Il che significa lo spezzettamento della proprietà in dimensioni tali da non consentire l'appoderamento idoneo alla conduzione colonica. Si pensi che il 78,5% delle aziende agricole, se cos1 si possono chiamare, ha una superficie inferiore ai 5 ettari ( il 48 % inferiore ai tre ettari); solo lo O,6 % supera i 50 ettari. Una vera e propria polverizzazione fondiaria, comune a tutto il Mezzogiorno, la cui gravità, però, va oltre il dato numerico « se si considera che la bassa produttività agronomica della maggior parte della superficie agraria porta all'elevamento della minima unità dimensionale » 7 • Ne deriva che l'azienda contadina finisce con l'essere vincolata prevalentemente all'autoconsumo, con il rischio anche di non poter godere che in minima parte dei progra1nmi di intervento appena visti. Quindi, accanto e insieme con i program,mì di sistemazione idrogeologica e di irrigazione occorre anche agevolare una seria politica di cooperazione alla produzione, tra gli agricoltori, che costituisce l'unico strumento capace di creare un accorpamento di fatto e quindi di rendere economicamente e tecnicamente possibile un discorso prospettico di razionalizzazione e di sviluppo dell'agricoltura molisana . . Certamente meno agevole è l'esame delle prospettive di sviluppo 6 DOMENICO MANNA, Prospettive della regione molisana; « Quaderni del Centro di studi e piani economici », Torino, Boringhieri, 1967. 7 D. MANNA, cit. 210
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