Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

Luigi Mendia e motivi della crisi nella biosfera (inquinamento del mare, rovina del suolo, perturbazione dell'equilibrio ecologico, declassamento dell'ambiente, conseguenze di un'espansione incontrollata della produzione e del consumo soprattutto nella parte ricca e di una miseria illimitata nella parte povera) ha esortato a non fermarsi alla discussione sui « sintomi del male », ma ad occuparsi realisticamente delle riforme di « filosofia dello sviluppo » da determinare nella società, quale presupposto indispensabile per un'azione di recupero. Richian1ando l'azione svolta da Maurice Strong, segretario della Conferenza, l'economista olandese ha dichiarato: « dopo la preparazione tecnica e scientifica, è venuto il mo1nento del confronto politico ». A questo proposito Mansholt ha lamentato l'assenza dalla Conferenza di un certo numero di paesi. Il riferin1ento era più che un'allusione alla mancata partecipazione del blocco sovietico. La giustificazione « ufficiale » dell'assenza è da ritrovarsi nel rifiuto della Segreteria di invitare a Stoccolma la Delegazione della Germania Democratica. Nelle coulisses si è ventilata anche l'ipotesi che, mantenendosi lontana, l'Unione Sovietica aveva evitato un confronto diretto con la Cina, con la quale o contro la quale, inevitabihnente, si sarebbe trovata a prendere posizione su molte questioni, di cui alcune spinose per il loro contenuto politico. Il protagonista della Conferenza di Stoccolma è stato il canadese Strong, Segretario Generale, alla cui personalità si deve se la navicella della Conferenza, dopo tre anni di allestimento, si è avviata verso il porto dell'Assen1blea Generale, nonostante gl'inevitabili scogli di fondo e le mine dì volta in volta incontrate lungo la navigazione. Il discorso, in apertura dei lavori, ha ricalcato tutti i principi che ispirano e definiscono l'azione prevista dalle Nazioni Unite per la salvaguardia dell'ambiente umano, ed ha sottolineato come l'ambiente « abbracci tutta la condizione dell'uorno e non possa essere considerato isolatamente da istanze pressanti quali la conflittualità e la povertà, l'inguistizia e le discriminazioni ». Tracciando una lista di priorità dei problemi che comunque richiedono un'azione nazionale ed internazionale, Strong ha indicato: l'approvvigionamento idrico, lo s1nalti1nento delle acque di rifiuto, la gestione integrata delle risorse idrichei la protezione degli oceani ed in particolare di mari a scarsa circolazione, quali il Baltico ed il Mediterraneo, ed .in manier~ particolare il problema degli slu1-ns, causa universale di degrada1nento un1ano. Egli ha poi indicato tre esigenze prioritarie per l'avvio dell'azione: 1nigliori mezzi per la conoscenza ed il controllo dei can1biamenti che l'uomo induce nei principali sistemi ecologici e da cui dipende la vita, con particolare riguardo a quelJi che possono influenzare 198

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