Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

Giuliana Martirani menti o concentrazioni in zone di antica vocazione conciaria, uno studio sui fattori paratecnici, come l'inerzia topografica, causata da una inerzia pura prodotta da esperienza, tradizione e abitudine; oppure da una inerzia indotta, proveniente dall'esistenza di impianti già fatti e dalla presenza di manodopera già specializzata. Questo fattore umano ha, infatti, giocato un ruolo fissatore molto importante nelle localizzazioni conciarie. « Delle industrie esistono in molte regioni dei vecchi paesi d'Europa - afferma Chardonnet - perché hanno trovato sul posto a partire dnlla metà del secolo XIX una manodopera qualificata e una tradizione artigianale ereditata da un antico passato ». E riporta a tale proposito l'esempio dell'industria tessile che per analogia possiamo estendere all'industria conciaria. « L'industria tessile - egli afferma - esiste in numerose regioni europee dove ora non ha alcuna ragione d'essere. Sono antiche regioni di allevamento del montone, che disponendo di lana, avevano aggiunto alle loro risorse agricole il lavoro della lana a domicilio o in laboratori artigianali. Anche quando queste greggi esistevano ancora, esse non fornivano più la materia prima, importata d'oltre-mare per la gran parte del tonnellaggio utilizzato. L'industria tessile è· restata attaccata a queste regioni perché la manodopera tessile è da secoli sul posto » 4 • Ancora più valido questo discorso ci sembra per il settore conciario, dove non è stata solo la materia prima a svolgere un ruolo fissatore, ma anche la presenza di quegli altri fattori, acqua e materiale tannifero, che hanno reso ben salda la vocazione conciaria di alcuni centri. Accenneremo ad alcuni di essi, che ebbero notevole fioritura in Europa, durante i secoli passati, in quelle stesse aree dove oggi· troviamo degli articolati insediamenti del settore. In Francia la lavorazione di pelli e cuoio è sempre stata molto sviluppata. A Parigi, nelle Halles aux Quirs, conciatori e artigiani pellettieri rispondevano non solo alle esigenze del mercato interno ma anche a quelle del mercato estero. Non vogliamo però soffermarci su Parigi, che è ·sempre stata la « grande testa di un corpo disartico]ato »; vogfiamo rivolgere l'attenzione ad altri centri che, anche se distanti dalla capitale accentratrice di molte attività artigianali, ebbero una loro ricca tradizione nel settore conciario. Pont Audemer fu un importante centro di lavorazione di pelli dallo stato grezzo allo stato rifinito, già dal Medio Evo, con organizzazioni di mestieri e corporazioni. Oggi in quella zona, dopo recenti processi di 4 J. CHARDONNET, Géographie lndustrielle, tome 2. L'Industrie, Ed. Sirey Paris, 1965. 162

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==