Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

L'Acquario fra i marosi di Claudia Vinciguerra INCHIESTE La Stazione Zoologica di Napoli ha cento anni. Nel 1872 ne furono poste le fondamenta ad opera di un geniale scienziato tedesco, Antonio Dohrn, sull'arenile allora prospiciente la Villa Reale di proprietà del Comune, che lo concesse in uso a scopo scientifico; nel 1873 entrarono i primi ospiti, scienziati e ricercatori in massima parte stranieri. Il centenario sarà celebrato organizzando l'ottavo congresso europeo di biologia marina, su incarico del comitato permanente per i simposi di biologia marina. Antonio Dohrn si era offerto di erigere e gestire a proprie spese un Istituto di Ricerca scientifica con un pubblico Acquario. Lo scopo che si prefiggeva era di valorizzare la impareggiabile ricchezza e varietà della fauna e della flora del Golfo di Napoli per gli studi di biologia che da poco erano entrati nel fulcro degli interessi scientifici. La Stazione Zoologica doveva accogliere studiosi di qualsiasi nazionalità mettendo a loro disposizione l'attrezzatura di un perfetto laboratorio per studiosi di biologia marina, una biblioteca, l'organizzazione di pesca per il rifornimento continuo del materiale di studio nonché l'assistenza tecnica indispensabile. Le spese correnti di tale esercizio dovevano venire coperte dagli introiti dei biglietti d'ingresso al pubblico Acquario e dai canoni annui per i posti di studio, i cosiddetti « tavoli di studio », che la Stazione Zoologica offriva ai Governi e alle istituzioni scientifiche di tutto il mondo per i ricercatori dej loro paesi che intendessero venire a lavorare in questo Istituto. La Stazione Zoologica prese subito un vivace sviluppo. Già nel primo anno, oltre a studiosi italiani vennero tedeschi, inglesi, russi, olandesi ed altri. Il loro numero crebbe rapidamente, ma aumentarono pure le spese di esercizio e il deficit annuale. Dohrn si rivolse al Governo tedesco ed ottenne un contributo annuo che copriva circa un terzo del bilancio. Così la Stazione poté continuare la sua attività, con tanto crescente succe_sso che dopo dieci anni si rese necessario ampliare l'edificio. Nel 1884 il Comune concesse un'altra area del pubblico terreno, 125

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