Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

Le Regioni e il Programma urbanistica, turismo, lavori pubblici d'interesse regionale, agricoltura, artigianato. Prevedeva, inoltre, la delega da parte dello Stato di altre funzioni amministrative. Secondo tale impostazione, dunque, l'autonomia regionale era ben circoscritta, ma assoluta, entro il particolare gruppo di materie previsto dalla Costituzione. La nuova realtà in cui l'ordinamento regionale è venuto ad inserirsi, al momento della sua attuazione, è caratterizzata da una profonda crisi dello Stato italiano. Si possono distinguere due aspetti diversi di tale crisi. Da una parte, lo Stato si è mostrato incapace di adeguare le proprie strutture al rapido ritmo assunto dal processo di sviluppo economico e ha continuato ad opporre la propria lentezza burocratica alle esigenze di immediatezza e tempestività che si richiedono ai suoi interventi in campo economico e sociale. A una tale crisi di tipo organizzativo, se ne aggiunge un'altra, di carattere più strettamente politico, e cioè l'incapacità d'interpretare adeguata111ente e porre a base degli interventi pubblici i reali obiettivi sociali che la collettività intende raggiungere. L'ordinamento regionale può rappresentare indubbiamente un modo di reagire ai diversi aspetti di questa crisi. Molti fanno osservare a questo proposito come nel quadro regionale potrebbero riprodursi facilmente gli stessi inconvenienti che hanno dato luogo alla crisi dello Stato centralizzato; tuttavia, bisogna convenire che il decentramento amministrativo e la maggiore partecipazione dei cittadini alla vita politica connessi all'attuazione dell'ordiname)ilto regionale costituiscono premesse necessarie anche se non sufficienti per trasformare la vecchia struttura dello Stato in modo più funzionale alle reali esigenze della popolazione. Possiamo distinguere anche due modi diversi di concepire il ruolo della Regione in un tale contesto. Secondo una prima concezione, la Regione rappresenta lo strun1ento attraverso il quale è possibile risolvere sia la crisi amministrativa che quella politica dello Stato italiano. Essa non solo consente di attuare un'amministrazione più svelta, ·efficiente e vicina alle diverse realtà locali; ma offre un canale prezioso attraverso il quale le reali esige_nze della collettività trovano il modo di farsi valere e di condizionare la vita politica. Perché ciò si realizzi è necessario tuttavia che le competenze della Regione non si esauriscano in quelle indicate dalla Costituzione, ma si allarghino, in modò da consentire alle Regioni di esprimersi" e influire sulle decisioni na- . zionali che riguardano il processo di sviluppo economico e sociale nel suo complesso. Una con·cezione di questo tipo si ritrova, ad esempio, nei vari sta113

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