Nord e Sud - anno XIX - n. 150 - giugno 1972

Manlio di Lalla <littorie. Quell'illuminismo che, secondo intellettuali come Augusto del Noce e Ugo Spirito, è considerato come rottura iconoclasta, come ventata di negazione speculativa che si esaurirebbe dall'interno e che sarebbe quindi la causa sostanziale della perdita di vigore dell'antifascismo, trova nella vicenda di Bobbio la legittimazione dell'antifascismo inteso come articolato spirito di ricerca. Ma è un illuminismo, quello del Bobbio, che non si esaurisce in una nuova mistica, ma va alla ricerca di approdi sperimentali di vario tipo, per lo più di matrice anglosassone, e non disdegna i punti di contatto con il neo marxismo italiano degli anni 50 e 60, con il primo Croce, anche se per contestarlo con virulenza, con le testimonianze di Mosca e di Pareto, depurate però delle loro opzioni ideologiche. Ma nella varietà di questi approdi eclettici, più che la vicenda di un singolo intellettuale autorevole e rappresentativo, è testimoniata la parabola di un certo tipo di antifascismo, illuminista ma con accentuazioni ireniche, liberal-democratico, con preoccupazioni marcatamente giusnaturalistiche 8 , anche se attento alla lezione antigiusnaturalistica del realismo politico di certa scienza sociologica nostrana. La vocazione profondamente democratica di una parte del Iiberalisn10 italiano sconta con Bobbio le interpolazioni che ne hanno caratterizzato, di momento in momento, il lungo percorso. Tale liberalismo riformistico, non essendo riuscito ad ancorare l'antifascismo a punti fermi sia sul terreno speculativo che su quello della ricerca e della milizia politica proprio per la varietà degli addentellati che ne hanno caratterizzato contraddittoriamente il percorso, reagisce su se stesso, con inquietudine, mettendo al vaglio della critica tormentosa la propria vocazione insoddisfatta. Abbiamo parlato sul terreno culturale della vicenda di Bobbio. Ma tale vicenda è emblematica dell'itinerario di alcune generazioni di giovani intellettuali antifascisti che hanno consumato le loro esperienze liberal-democratiche nella ricerca delle garanzie della libertà, estenuandole infine in un ripensan1ento che ha visto queste stesse garanzie ri1nesse in discussione nel corso degli anni, contestate da spinte pluralistiche di vario genere, da un audace e spregiudicato dirigismo tecnocratico che ha trovato nella neutralità ideologica e nell'agnosticismo etico, nel sostanziale afascismo, la . . propria sanzione . . È sintomatico che la meditazione speculativa di Bobbio e quella 8 Della posizione di Bobbio lo scritto che riassume meglio le ambivalenze è Politica e cultura, Einaudi, 1955. Ma anche indicativi sono i Saggi sulla scienza politica, Laterza, 1969. 62

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