Nord e Sud - anno XIX - n. 150 - giugno 1972

I meridionali nelle scuole del Nord espositiva, due aspetti, che però sono due facce della stessa medaglia: l'aspetto culturale in senso lato (informazioni, e capacità di valutazione e di ragionamento) e l'aspetto tecnico (possesso del lessico, ortografia, grammatica, calcolo, capacità di lettura esatta e possibilmente espressiva). L'immigrato di 6-14 anni porta con sé un bagaglio d'inforrnazioni, scolastiche e non scolastiche, e di criteri di valutazione che sono in parte legati al suo ambiente di provenienza (un ambiente agrario a struttura non progredita, di solito) e che là potevano avere una loro spiegazione, se non una giustificazione. In una zona industrializzata le tavole dei valori sono diverse, e con le tavole di valori muta artche il sostrato informativo di cui ciascuno è fornito e di cui ciascuno ha bisogno. La « cultura scolastica» della scuola dell'obbligo è legata all'ambiente più di quanto non si creda. Ecco perciò che il ragazzo meridionale appena giunto al Nord può fare, in una certa classe elementare o anche media, la figura di «ignorante» perché ha ricevuto dall'ambiente e dalla scuola di provenienza alcuni « contenuti » di istruzione che in parte non collimano con quelli di cui dispongono i ragazzi cresciuti al Nord. Ma è soprattutto sul piano tecnico-espressivo che il ragazzo meridionale può trovarsi svantaggiato rispetto alla media dei nuovi compagni. Recentemente, sulla scia della giusta rivalutazione del1' espressività del fanciullo e del preadolescente, si sono uditi discorsi irridenti l'esatto possesso dell'espressione scritta, discorsi che si devono considerare senz'altro pericolosi. D'accordo, bisogna condannare i] culto dell'ortografia, della grammatica, della sintassi, dell'espressione esatta e propria venerate in sé e per sé; i mezzi non devono èssere scambiati per fini. Ma, appunto perché sono mezzi, occorre possederli e padroneggiarli; e chi termini la scuola dell'obbligo senza aver raggiunto un buono e corretto possesso dell'espressione scritta e parlata, corre il rischio di essere relegato a funzioni molto subalterne, perché la società d'oggi ha bisogno e si muove nel presupposto che ciascuno disponga di quei mezzi. La scuola dell'obbligo, tra gli altri suoi fini, vuole appunto dare a tutti i ragazzi gli strumenti culturali che una volta erano appannaggio di cerchie ristrette di privilegiati. ., Ora dunque i ragazzi provenienti dal Sud rivelano, di solito, carenze nel vocabolario, nell'ortografia, nella grammatica. Non solo non sanno esprimersi correttamente, ma .talvolta non sono in grado di seguire compiutamente il discorso dell'insegnante o del libro per insufficiente conoscenza del lessico e della tematica. La crisi s1 19

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