Nord e Sud - anno XIX - n. 150 - giugno 1972

I meridionali nelle scuole del Nord di Roberto Berardi L'inserimento dei ragazzi del Sud nelle scuole del Nord è problema non secondario tra quelli posti, dal '50 in poi, dal grande fenomeno delle migrazioni interne. Di solito inosservato dal gran pubblico e dalla grande stampa, non per questo è meno serio e grave per gli educatori chiamati ad affrontarlo, per i ragazzi che spesso lo vivono come un dramma, e per le loro famiglie. Parliamo dei ragazzi i cui genitori sono giunti al Nord da uno o due anni, sospinti dalla disoccupazione o dalla sottoccupazione cronica, alla ricerca di un lavoro sicuro. Gli altri, quelli giunti da più anni, se hanno superato il duro collaudo iniziale, sono ormai inseriti. Se invece hanno ancora « problemi » - più concretamente, se faticano a procedere nel curriculum scolastico, nel quale tuttavia hanno già percorso uno o più anni dopo il trasferimento al Nord - questi problemi non hanno la drammaticità, psicologica oltre che scolastica, di quelli del primo anno e sono comunque assimilabili ai problemi di difficoltà non diversa - anche se diversi per natura - che deve affrontare una certa percentuale di autoctoni. Vi sono poi i « yinti », coloro che non sono riusciti a riaversi dall'« urto » iniziale; se avevano già tredici, quattordici anni al momento del primo insuccesso, questo ha spinto la famiglia ad avviarli precocemente al lavoro. Di questi, come sempre dei vinti, la « storia » non parla. O parla della loro sconfitta solo come di « evasione dall'obbligo scolastico » o di « abbandono », assimilando questi alle evasioni e agli abbandoni dovuti ad altre cause. Vi sono poi i figli di un'altra categoria di « immigrati »: i figli dei laureati e dei diplomati o comunque specializzati in una data attività, che hanno ottenuto un posto nelle aziende del Nord grazie alla loro preparazione specifica; e degl'impiegati dello Stato, militari e civili, e degli enti parastatali. In grado diverso, queste sono famiglie che già posseggono un certo livello di istruzione e una consapevolezza del fatto scolastico; almeno un genitore, e sempre più spesso entrambi, sono in grado di seguire e aiutare i figli alle prese con le difficoltà dovute al cambiamento di ambiente, d'in16

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