Ugo Leone Ma, si chiedeva a questo punto Morandi, avrebbe la valorizzazione delle nostre risorse idriche « consacrato la rinascita eonomica del sud, o non avrebbe nei venturi decenni riconfermato la sua inferiorità, non l'avrebbe aggravata ancor pii.1 consolidandola per tempo indefinito? ». A giudicare semplicemente dalle caratteristiche idrografiche del paese,« dal fatto che massimamente ricche di acqua erano proprio le vallate alpine, che in condizioni infelicissime trovavansi a paragone di quelle del nord le regioni meridionali, pare ora - risponde lo stesso Morandi - che non si sarebbe dovuto coltivare in proposito troppe illusioni » 11 • Si pensò invece ad un « programma integrale di elettrificazione » e si vide nella sua realizzazione la prossima « rigenerazione » della economia meridionale. Non si considerava, però, che gli impianti sarebbero sorti là dove la convenienza economica si presentava maggiore, dove, cioè, « v'era maggiore copia di forza da captare e pii.1 intensa era di già l'attività dell'industria, 1naggiore il consumo prevedibile». In una parola, non si pensava che l'elettrificazione avrebbe costituito un potente fattore di concentrazione industriale, e, quindi, « non avrebbe che confermato e rinvigorito la tendenza delle nuove iniziative a sorgere dove l'ambiente era di già industrialmente formato, che ancora per queste ragioni, diciamo, lo sfruttamento delle risorse idriche anche in un secondo tempo sarebbe proseguito precipuamente, se non esclusivamente nel nord ». È uno dei tanti circoli chiusi che hanno compromesso e ritardato lo sviluppo economico del Mezzogiorno e che per tanti versi ancora oggi lo condizionano: « soltanto quando aves~ero presentato condizioni eccezionalmente vantaggiose per l'ottenin1ento dell'energia, avrebbero potuto le regioni meridionali veder sorgere industrie intese a valersene, ma in realtà ben altre, e precisamente opposte condizioni, sussistevano a questo riguardo » 16 • Come la mancanza di carbone aveva impedito uno sviluppo all'industria italiana rapido al pari di quello dell'industria inglese, tedesca e francese; allo stesso modo, la diseguale distribuzione de1le acque tra Nord e Sud d'Italia ha giocato un ruolo determinante nella ineguale distribuzione dell'industria sul territorio del nostro paese. La Puglia, la Basilicata, la Calabria e la Sardegna tutte insieme non disponevano nel 1918 nemmeno della quindicesima parte della potenza installata in Lombardia, mentre la loro estensione territoriale complessiva era quasi « Studi storici », nn. 3-4, luglio-dicembre 1961 riportato con « alcuni tagli e lievi ritocchi dell'autore» nel volume La formazione dell'Italia industriale a cura di A. Caracciolo, Bari, Laterza, 1969. 86 15 R. MORANDI, cit. 16 R. MORANDI, cit.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==