Nord e Sud - anno XIX - n. 149 - maggio 1972

Argomenti denza alla localizzazione delle iniziative industriali nelle v1c1nanze dei bacini energetici. E ciò per due motivi: in primo luogo, le fonti di energia non sono più « monopolio » di pochi paesi, ma si trovano in molti più paesi e spesso proprio in quelli privi di carbone; in secondo luogo, fatto ancora più in1portante, queste fonti di energia non sono più « pesanti » e risultano, quindi, facilmente ed economicamente trasportabili ( oleodotti, metanodotti, elettrodotti, petroliere e metanerie). Il risultato di questa vistosa modificazione nel campo delle fonti di energia è che in cinquanta anni, dal 1913 al 1963, mentre il consumo mondiale di energia si è quadruplicato, la percentuale di energia consumata sotto forma di carbone è scesa dal 95 al 45%. E non si tratta soltanto della sostituzione di prodotti energetici con altri di uguale applicazione: « gli idrocarburi e l'elettricità si prestano ad usi completamente nuovi, anche solo rispetto al consumo di energia; senza parlare dell'importanza che rivestono come materie prime o come coadiuvanti tecnologici delle varie produzioni » 3 • Lo sviluppo dell'elettricità, secondo la definizione di Geoffrey Barraclough, fu « spettacoloso », e « la sua ascesa segnata dall'invenzione della dinamo da parte di Siemens nel 1867, dall'jnvenzione della lampadina fatta da Edison nel 1879, dalla inaugurazione del primo impianto per la produzione di energia elettrica a New York nel 1882, dalla fondazione dell'AEG in Germania nel 1883 e dalla costruzione del primo impianto idroelettrico nel Colorado nel 1890. Nessuno, nel 1850, avrebbe potuto predire l'uso dell'elettricità come fonte su larga scala di energia; ma quando entrò nella pratica co1nune, fu cambiata la faccia del mondo» 4 • Così l'ingresso dell'elettricità nel bilancio mondiale delle fonti di energia e, ancor più, la realizzazione della sua trasportabilità anche a grandi distanze attraverso linee ad alta tensione, ha trasformato profondamente molti settori della produzione e dei servizi, dall'illuminazione delle case e dei luoghi pubblici ai trasporti per ferrovia, dall'industria chimica a quella metallurgica. Inoltre essa ha permesso a molti paesi privi di co1nbustibili, ma ricchi di energia idraulica, di inserirsi nella grande corrente dello sviluppo industriale. Oggi, poi, il discorso si pone in termini ancora diversi: come abbiamo visto, i paesi in possesso di fonti di energia sono molti di più e, soprattutto, queste fonti sono facilmente trasportabili dovunque. « Cost dunque, come il re-carbone aveva favorito Je grandi concentrazioni industriali e i grandi impianti, allo stesso modo la triade petrolio-gas 3 P. GEORGE,. Il mondo attuale, Milano, Il Saggiatore, 1970. 4 G. BARRACLOUGH, Guida alla storia contemporanea, Bari, Laterza, 1971. Trad. it. da An introduction to conte_mporary history, Penguin Books, Harmondsworth, 1967. 81

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