• Vittorio Barbati stiche comuni, che le differenziano notevolmente dalla terza, ossia della nostra. Sia la Royal Navy che la Marine Nationale dispongono di portaerei 14 e di sottomarini nucleari per l'offesa strategica 15 ; la prima dispone anche di sottomarini nucleari d'attacco, idonei a combattere unità similari. Entrambe, poi, hanno responsabilità operative negli oceani ed in particolare nell'Atlantico. Quanto alla Marina italiana, essa non dispone di una propria componente missilistica strategica, anche se, con opportuni adattamenti, qualche sua unità può essere messa in grado di imbarcare sistemi del genere 16 • In complesso la nostra Marina dispone di alcune ottime unità (gli incrociatori lanciamissili e portaelicotteri Vittorio v·eneto, Daria e Duilio, qualche caccia lanciamissile in servizio o in allestimento, alcune buone unità minori di scorta, ecc.), tecnologicamente avanzate, ma, soprattutto, per le limitazioni di bilancio, è ben lontana dall'aver raggiunto il livello quantitativo e l'equilibrio organico che le consentirebbero di svolgere adeguatamente i suoi compiti di contrasto navale, di protezione delle rotte mediterranee e di difesa delle coste. Queste tre Marine, che hanno già al loro attivo una lunga esperienza di cooperazione nell'ambito della NATO, potrebbero dare origine, insieme alle Marine delle altre nazioni della CEE, ad una Marina « europea », capace di assolvere compiti senza dubbio più ampi di quelli che esse svolgono attualmente. Questa ipotesi è da considerare; bisognerebbe cominciare a predisporre, almeno sul piano teorico, quei provvedimenti, la cui 14 Il futuro delle portaerei ing]esi è incerto. Probabilmente, per la metà degli anni '70, rimaITà in servizio la sola Ark Royal, recentemente rimodernata. La Francia conta di mantenere in squadra per alcuni anni la Foch e la Clemenceau. Comunque, le unità inglesi e francesi di questa categoria hanno dislocamenti notevolmente inferiori a quelli delle maggiori portaerei americane delle varie classi di CVA (portaerei d'attacco) attualmente in servizio, e sono quindi idonee ad assolvere compiti notevolmente più limitati di quelli di queste ultime. 15 La Gran Bretagna dispone di quattro sottomarini at01nici lanciamissili - Resolution, Renown, Repulse e Revenge - ciascuno con sedici missili « Polaris A-3 » (forniti dagli Stati Uniti ma dotati di teste nucleari britanniche). La Francia ha messo in servizio il primo dei suoi sottomarini lanciamissili a propulsione nucleare (Le Redoutable), armato con sedici MSBS di costruzione francese, e conta di mettere in servizio il secondo (Le Terrible) alla fine del 1972, il terzo (Le Foudroyant) nel 1974 e il quarto (L'lndomptable) nel 1976. Sembra che sia prevista una quinta unità, alla quale non è stato assegnato il nome. 16 Alcuni anni fa furono con1piuti, con l'incrociatore Garibaldi. (radiato nel 1971), esperimenti di lancio con simulacri di missili « Polaris ». L'incrociatore Vittorio Veneto, entrato in servizio qualche anno fa, è « predisposto » per imbarcare sistemi di lancio idonei all'impiego di tali missili. 42
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