Roberto Berardi abbastanza simili dappertutto. Di solito l'iniziativa è presa da pochi elementi che aderiscono o dicono di aderire ai gruppuscoli extraparlamentari. Dare indicazioni precise in questo campo è difficile, anche per la volubilità degli adolescenti, che passano con facilità da un gruppo all'altro. La loro intrapresa all'interno delle scuole ha successo grazie alla neutralità benevola della maggioranza degli studenti, che è di solito tiepida verso la politica e indifferente verso i gruppuscoli ma non si oppone agli estremisti e anzi, all'inizio di ciascuna ondata contestativa, li segue. Perché li segue? Perché un certo malcontento verso la scuola come istituzione esiste da molto tempo; l'abbiamo anche alimentato e giustificato noi, con le nostre critiche, fondatissime, mosse alle insufficienze scolastiche negli ultimi vent'anni. Nell'interruzione violenta delle lezioni, nella violalazione collettiva dei regolamenti, gli alunni sentono una forma di protesta contro le insufficienze della scuola. Alla maggioranza interessa molto meno, o non interessa affatto, il « contenuto » occasionale delle singole interruzioni: il Vietnam ieri, Feltrinelli oggi, e poi la repressione, la scuola dei padroni, l'abolizione delle pagelle, il voto unico e via dicendo. Temi ed enunciati in cui credono poco o non credono affatto .. Poi, non si oppongono agli estremisti perché sono adolescenti, e studenti, e lo spirito goliardico non è morto del tutto; e infine perché è meglio il collettivo o lo « sciopero » che i sistemi algebrici o le formule chimiche. Non si può negare che un elemento ludico coesista e si mescoli agli altri elementi scatenanti le turbolenze. L'indifferenza della maggioranza al contenuto delle agitazioni è confermata anche dal regolare, e previsto, insuccesso delle « lotte». Quanto si poteva ottenere negli spazi lasciati liberi dalle attuali strutture, soprattutto sul piano del costume interno, i liceali lo avevano già ottenuto nella fase « riformista» delle loro agitazioni, quella che prese lentamente for1na agl'inizi degli anni ses-- santa e si sviluppò sino al 1967, e fu poi sorpassata e travolta dalla contestazione « marcusiana », neoanarchica, irrazionalistica. È difficile trovare legami tra le due fasi, prima e dopo il 1967, che non siano estrinseci, e cioè non consistano soltanto nel fatto che i protagonisti sono sempre gli adolescenti, e teatro è la scuola secondariçi. La prima fase - che ebbe il suo momento drammatico, e nobile, nel caso della « Zanzara» - si svolse all'insegna della ragione; fu un moto di elevazione civile, che da un lato promosse la maturazione delle coscienze giovanili in forme di solito positive, dall'al16
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