L'anticultura di destra ritto, dove si legge che « il sig. di Haller [ ...] per salvarsi, si è involto in una contraddizione la quale è 11n difetto più radicale di pensiero, e rispetto alla quale, quindi, non si può parlare di valore intrinseco: cioè nel più amaro odio contro tutte le leggi, la legislazione, co11tro ogni diritto determinato formalmente e legalmente. L'odio per la legge, per il diritto detern1inato legalmente è lo scibolleth, col quale si manifestano e si fanno rico11oscere infallibilmente il fanatismo, l'imbecillità e l'ipocrisia delle buone intenzioni; e quest9 essi so110: indossino pure, d'altronde, i vestiti che vogliono ». · Il giudizio di Hegel - che si attaglia perfettamente ancora oggi ai teorici delle « restaurazioni » - non è stato certo riportato a caso, né contrasta con quello espresso da Croce sugli scrittori politici sopra ricordati, ai quali Croce non tolse mai la qualifica di « reazionari » (con tutte le cr)nseguenze che questo aggettivo comporta), anche se, a causa della distanza storica e della loro ormai assoluta (pure al tempo di Croce) inattualità, non riteneva opportuna una polemica aspra e insultante carne quella giustame11te condotta da I-Iegel, loro contemporaneo. Non a caso quindi abbiamo riportato, dicevamo, il giudizio hegeliano sull'opera di von Haller: non solo perché esso è perfettamente idoneo alla q_ualificazione del pensiero reazionario, ma anche e soprattutto per chiarire lln equivoco (che riguarda anche Croce, e quindi tutti coloro che, per 11n verso o per l'altro, si ispirano al pensiero di lui). Vedremo più avanti le ragio11i per cui Croce stesso - dopo avere preso da essi le debite distanze - consigliava di leggere senza eccessive remore e caut~le gli scrittori reazionari, quali appunto De Maistre, Bt1rke, Haller o Baader. Per ora ci interessa chiarire - al fine di evitare, con1e si diceva, ogni equivoco - che il giudizio di Hegel sta a indicare co11 assoluta chiarezza l'abisso che separa il pensiero reazionario europeo fra diciottesimo e diciannovesimo secolo dalla tradizione politica liberale, di cui lo stesso Hegel (con buona pace di quanti; non avendolo mai letto, né tanto meno compreso, lo assimilano a coloro che duramente contrastava) è certamente uno dei più validi rappresentanti. Perciò il tentativo di. quanti oggi, propo11endo un'alternativa politica e culturale « di destra» - della quale parleremo più avanti -, pensano di nobilitare la loro posizione vantandone l'illustre discendenza, appare del tutto infondato, visto che appunto Hegel definiva senza mezzi termini fanatiche, imbecilli e ipocrite le c·onclusioni cui era approdato il pensiero reazionario del sùo tempo, pensiero che oggi viene riproposto 7 Bibiiotecaginobianco
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