Nord e Sud - anno XIX - n. 147 - marzo 1972

Marcello Marin degli investimenti della fina11ziaria, equivalendo alla rinunzia preventiva alla « adeguata remunerazione del risch)o industriale degli investimenti con i consegt1ent.i riflessi sulla gestione alla quale lo sbilancio tra entità e remunerazione di rischio conferisce una sistematica tentienza alla perdita » 45 • È èhiaro, i11fatti, che i partners riscatteranno· la quòta se l'azienda rende, ma si terranno ben stretta la finanziaria se i risultati economici volgono al peggio. . . Ancora, il vincolo a partecipare al capitale delle aziende solo in posizione minoritaria pt1ò tramutarsi in svantaggio anche per le società in cui si è assunta una partecipazione, poiché condiziona interventi in capitale di rischio (necessari per una t1lteriore espansione delle aziende) alle risorse della maggioranza azionaria. E tali risorse sono spesso insufficienti; né si può sempre superare l'ostacolo con la co·ncessione pura e semplice di finanziamenti e fideiussioni. Infine l'impossibilità che la Regione sottoscriva la maggioranza del capitale può rendere irrealizzabili talu11i tipi di iniziative, socialmente assai utili, per le quali· la prospettiva di redditività è a lungo termine (p. es. utilizzazione àei rifiuti urbani; dissalazione di acque marine ecc.). Eppl1re tutte le ragioni che precedono non bastano a far concludere positivamente sull'opportunità che una finanziaria regio11ale assuma il ruolo di centro imprenditoriale autonomo, dovendosi, anzi, ritenere che solo in casi statutariamente predeterminati possa consentirsi alla fi.nanziaria di prendere il controllo o di costituire autonomamente società . . per az1on1. La particolare vulnerabilità di queste aziende a degenerare in strumenti per finalità ben lontane da quelle istituzionali consiglia, infatti, di affidare ad esse compiti limitati, ma cl1iari, evitando arbitrari ampliamenti di attività 46 • Vi è, è vero, il caso della SFIRS che, da tempo centro imprenditoriale at1tonomo chiude il bilancio in utile (sia pur modesto) dalla costituzione. Ma probabilmente è una combinazione particolarmente felice di idee, uomini e strutture economiche e altro. In effetti gli inconvenienti cui può condurre una società di tal fatta (escludendo anche le possibili deviazioni di tipo siciliano) sono notevoli. Anzitutto son ben poche le possibilità di disinvestimento se le cose vanno male e si finisce con il tenere in vita imprese antieconomiche (concre45 G. M. GoLINELLI, op. cit., p. 169. 46 Lo statuto della SOFIS contemplava anch'esso, iniziahnente, compiti limitati ma, in seguito, la società venne sempre più usata con1e strumento politico per azioni di salvataggio; e si è continuato con l'ESPI con i risultati che abbiamo descritto. 72 Bibiiotecaginobianco

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