Vittorio Barbati blemi interni. Ot1esto è il qt1adro in cui nasce l'« ~uropa dei Dieci »: un quadro complesso, pieno di ombre. · La « sicurezza europea » è legata a questo quadro, ai suoi sviluppi, alle forze che lo dominano o lo domi11eranno. È legata all'equilibrio fra le d11e massime st1perpote11ze mondiali, gli Stati Uniti e l'Unio11e Sovietica, all'influenza che, su tale equilibrio, potrà essere esercitata dall'ascesa di altri paesi - con1e la Ci11aed il Giappone - al ruolo di grandi protagonisti delle vicende mondiali; all'evoluzione generale dei rapporti internazionali, sia sotto il profilo politico che sotto il profilo eco11omico; alla situazione delle aree verso le quali gravitano i 1naggiori interessi europei; ai processi di integrazione in corso o in fase di avvio nelle due « Europe » 1 ; all'evoluzione strutturale che potrà interessarle ed all'influenza che tale evoluzione potrà avere sui rapporti economici e commerciali fra i due sistemi. Considerando questi fattori, appare chiaro che, per conseguire l'obiettivo della « sicurezza et1ropea », si presentano oggi tre possibilità: a) il mantenimento dell 'a ttt1ale situazione, essenzialmente fondata sull'equilibrio militare USA-URSS e in via subordinata - e purtroppo molto subordinata - sull'equilibrio militare NATO - Patto di Varsavia; b) l'instaurazione di un equilibrio militare prevalentemente fondato su forze « europee » e quindi su un parziale disimpegno di entrambe le superpotenze; e) lo stabilirsi di rapporti economici e commerciali tali da portare ad una vera e propria interdipendenza fra i due sistemi e da generare, quindi, interessi comuni talmente forti da annullare, o ridurre al minimo, la con,,e11ie11za, per l'uno come per l'altro, di puntare - con 1nezzi politici, economici o militari - all'indebolimento della controparte. La scelta fra queste tre vie non spetta purtroppo agli europei. Almeno per ora. Le cose potranno cambiare solta11to se i paesi del1 Bisogna notare che, mentre per l'Europa occidentale è possibile, sotto il profilo politico-economico, una delin1itazione geografica precisa, lo stesso non si può dire per l'Europa orientale, se si considera che da essa non si può escludere l'URSS, paese europeo ed asiatico nello stesso tempo, entità a sé stante, con1e superpotenza di statura n1ondiale, e membro del COMECON, organizzazione economica prevalentemente europea (la natura « europea» di tale organizzazione non viene messa ìn forse dal fatto che di essa fa parte anche la Mongolia esterna, paese certamente non europeo, dati i particolari rapporti che legano la Mongolia stessa alla « bilavente » Unione Sovietica), oltre che del Patto di Varsavia. È evidente che, se si può fare una distinzione netta fra gli Stati Uniti, 1nembri della NATO ma non della CEE, e l'Europa occidentale, non si può se1npre separare nettamente l'URSS dall'Europa orientale. 62 Bibiiotecaginobianco
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