La società dei rifiuti sviluppo delle manifatture, aiutate dalla scie11za e dalla tecnica. U11 progresso su cui però incombe l'ombra della rapina della natura, degli inql1inamenti, della bruttura e del disordine. Il dubbio che qualcosa non andasse in questa corsa alla produzio11 è stato più volte sollevato da studiosi, filosofi ed L1omi11idi cultura, 1na il successo tecnologico e merceologico l1a fatto tacere ogni volta la voce della coscienza. Inoltre, fino tanto che lo sfruttamento delle risorse naturali, la produzione di merci e gli inquinamen_ti, sono stati 1nodesti, la natura ha sopportato l'in1missione dei prodotti del metabolis1no delle città e delle industrie « digerendoli » nei suoi grandi cicli biologici e geochimici che le permettono di disintossicarsi; e, pur davanti allo squallore delle grandi città industriali, non si è mai pensato, fi.110:a pochi anni fa, che la natura potesse ribellarsi e cl1e si potesse affacciare il pericolo di una eco-catastrofe. L'aggravarsi dell'usura delle risorse naturali è stata u11a consegue11za clell'aumento della popolazione, dell'au1nento della ricl1iesta di be11i e della crescente « perfezione >> della tecnica; ci se ne e resi conto, in particolare, con l'invenzione e l'uso della bomba atomica, la prin1a realizzazione tecnica che ha mostrato in maniera inequivocabile di poter arrecare danno, attraverso l'immissione di prodotti radioattivi artificiali, a tutti gli esseri viventi su tutta la Terra. Le successive invenzioni di prodotti si11tetici come i d- t rg nli, gli antiparassitari, le materie plastiche, salutate all'i11izio con 111usias1no perché hanno •permesso di risolvere numerosi problemi della vita quotidiana con grande successo « economico », ha11110rivelato, dopo porl1i anni, pericoli nascosti soprattutto perché, per la loro co1nposizio11e chi1nica creata dall'uomo, sono estranei alla natt1ra, resta110 stabili e inalterati negli organismi viventi in cui sono immessi, non vengo110 degradati dai normali processi di disintossicazion.e del mondo naturale. Ci si è così resi conto, per esempio, che gli antiparassitari con1e il DDT passano inalterati da un organismo all'altro, attraverso la cate11a ali1nentare, accumulandosi nel grasso degli ultimi termini di tale cate11a, u110 dei qu.ali è l'uomo. I detergenti sintetici non vengono degradati dai 111icrorganis1ni prese11ti nelle acque e restano inalterati nelle acque superficiali con le loro stabili schiume che coprono e soffocano i fiumi e i laghi, i1npedendo il ricambio dell'ossigeno. L'inalterabilità delle materie plastiche ha aggravato il già. grave problema dello smaltimento dei residui solidi urbani e industriali. I residui rad~oattivi che si formano nelle esplosioni atomiche sperimentali .militari e nei reattori nucleari industriali determinano un i11quinamento radioattivo difficilmente controllabile. 91 Bibiiotecaginobianco
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