Giovanni Tranfaglia seconda parte del libro, soprattutto· avvertibile in qu~lche « attacco » iniziale. « Il carcere era itn nido nella chioma del cielo. L'orologio lontano della città, i,1 capo al giallo palazzo del Tribunale, era un pezzo di cielo azzurro, che si intravedeva dalle persiane attraverso il foglian1e d'egli alberi a secon.da che si muovevano. Si potevano vedere le lance una volta, il difficile era però indovinare a dirigere l'occhio verso il cerchio azzurro, che si spostava nel cielo » 8 • 2) Il motivo del « bivio » e il dialogo col padre. - Tutto quello che noi sappiamo di un racconto inedito di Scotellaro del 1942-43, sono il titolo, Uno si distrae al bivio, e le brevi note i11.cui ne fanno menzione Carlo Levi e Carlo Muscetta, nei loro scritti su Scotellaro. Eppure questo motivo, nato all'inizio della sua formazione poetica e letteraria 9 , dovette avere grande importanza per Scotellaro, se egli lo ritrova puntualmente in occasione della sua opera più matura. Lì la crisi dell'adolescente, il conflitto « con il mond'o dell'impotenza giovanile, il n1ondo di Ramorra ». « Ramorra deve morire, e Rocco lo uccide nello specchio, quel Ramorra che non è stato capace di uccidersi nel fiume, lasciando che si uccidesse solo il vecchio, a cui doveva essere compagno. Rocco uccide dunque in sé il letterato, lo sterile idealisn10 giovanile, il pavesismo ». Qui la crisi dell'uomo maturo, che sta per « p,erdére la fede negli iL01nini » e poi torna sui suoi passi, e si dirige alla vigna del padre. Nell'uno e nell'altro caso il contatto con la realtà cercato e ritrovato dopo la tentazione di sfuggire ai propri impegni, di alienarsi dal inondo. « Ma nel racconto che aveva scritto, - dice Carlo Muscetta - · nonostante la sconclusione e la dichiarata incapacità di scelta, quel che contava era un'appresa forza di saper mordere alla vita » 10 • E di questa forza noi ritroviamo puntuale, più matura coscienza nell'Uva: « Ieri avevo· lasciato il mio posto, oggi venivo al Corneto, come Carmelo l'artista, Giuseppe il pensionato, Pasquale l'anarchico. Io potevo dare all'occhio come uno di questi che non chiedon.o e ormai non danno più il saluto a nessuno, prend·ono le vie solitarie, di notte e di giorno, sono spaesati o pazzi, iLccelli senza nido. Incontrai, difatti, Giuseppe e mi chiamò e lo scansai a fatica, fui f ortitnato che nessuno ci vedesse: Via del Corn.eto è quella che è a presa 8 Id., p. 141. 9 Si noti come esso sia contemporaneo a Fiori pari fiori dispari di Sinisgalli, usciti per la prima volta sulla rivista « Primato», 1942. 1° C. MuscETTA, Rocco Scotellaro e la cultura dell'Uva puttanella, in « Società », ottobre 1954. 74 Bibiio~ecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==