Nord e Sud - anno XIX - n. 145 - gennaio 1972

Girolamo Cotroneo mondo contemporaneo. Quale però debba, o po.ssa, essere questo socialismo, nessuno (forse per il fascino che ancora esercitar10 i miti e le s11ggestioni del passato che non sempre si trova il coraggio o la coerenza di rigettare) lo dice veramente: per cui quello di cui si parla rischia di proporsi soltanto come un mito. Non per nulla infatti oggi assistian10 a 11n ricostituito interesse culturale intorno al socialismo utopistico premarxiano, al vagheggiamento di quella società astrattamente antiautoritaria do·ve il lavoro diventa gioco, piacere, divertimento, dove il sacrificio è bandito, e dove è stata totalmente realizzata quella libertà sessuale di cui parlava Charles Fourier nel Nouveau Monde Amoureux. Questo ritorno in sé può anche essere preoccupante: ma denota la precisa tendenza al rifiuto degli schemi, dei modelli rigidi, che per decenni il socialismo « scientifico » ha proposto e che i suoi epigo11i hanno considerato intoccabili. Oggi tutto è n1esso in movimento: la realtà l1a costretto il socialismo a moltiplicarsi e a presentarsi, almeno in questo momento, corr1e q11alcosa di indefinito e di imprecisabile, come il dibattito promosso dall'« Ulisse » (pur nei lirniti entro i quali è stato arbitrariamente contenuto) ha chiaran1ente dimostrato. No11 consideriamo del tutto negativamente questo fenomeno: perché solo attraverso u11 ripensamento globale i vecchi schemi sclerotizzati, sconfitti dalla storia, potranno essere sostituiti da qualcosa di nuovo, che dia al termine « socialismo » il significato inequivocabile di realizzazione di una società più libera e più giusta. GIROLAMO COTRONEO ... 34 Bibiiqtecaginobianco

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