Nord e Sud - anno XIX - n. 145 - gennaio 1972

Napoli ecologica d) che, infine, particolarmente la Regione ha l'indifferibile dovere di avviare un programma di attività tendente alla esatta individuazione delle necessità ecologiche del territorio, che ,dovrà servire come supporto non solo alla auspicabile legge cornice, ma anche agli specifici provvedimenti legislativi, regolame11tari e amministrativi che la Regione stessa sarà chiamata ad emanare. 2. LA SITUAZIONE NAPOLETAN.\. Col termine ecologia ci si riferisce solitamente alla scienza che studia l'ambiente in cui l'uomo vive. Per secoli l'uomo ha tentato di plasmare tale ambiente a sua misura sino a trasformarlo talora in modo assolutamente irreversibile. Sino a sconvolgere, cioè, equilibri esistenti in 11atura da millenni, senza possibilità di ristabilirli in alcun modo: canali, laghi artificiali, taglio di mo,ntagne sono alcuni fra gli esempi più macroscopici; l'inquinamento dell'acqua, dell'aria e de1 suolo è l'aspetto più ricorrente del fenomeno, ma è anche quel.io sul quale esistono maggiori possibilità di intervento. Napoli si inserisce perfettame11te in questa visione delle cose. Sono abbastanza note le vicende dei guasti ·provocati dall'uomo attraverso i secoli, ma soprattutto negli anni più recenti. Le vicende, passate e recentissime, degli avvallamenti, dei crolli e delle voragini hanno riproposto in termini drammatici i pro·blemi del sottosuolo e del « soprasuolo » napoletano. Sono emerse a questo, proposito, notevoli responsabilità del passato remoto e del passato· prossimo, nell'amministrazine del patrimonio della città. Queste responsabilità hanno contribuito oltre che a deturpare per sempre quella che, al di sopra dei luoghi comuni, era la « bellezza » di Napoli, anche a creare uno stato di pericolo pressoché permanente per centinaia di migliaia di citta•dini, sconvolgendo l'equilibrio, tavolta instabile, esistente per natura tra sottosuolo e soprasuolo della città. Questo equilibrio, sconosciuto o, malgrado ricerche a11che serie, disconosciuto da gran parte degli amministratori è quasi completamente ignoto al grosso pubblico: i dissesti~ le frane sono ormai all'ordine del giorno e, per solito, se ne attribuisce genericamente la colpa alla struttura del sottosuolo. È noto, irivece, che l'evoluzione dei centri urbani si identifica con il so-rgere delle civiltà, c~viltà che· hanno mo,dificato le città nella loro struttura a seconda dei bisogni, reali o presunti, delle popolazio·ni. In 113 Bibiiotecaginobianco

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