Nord e Sud - anno XIX - n. 145 - gennaio 1972

Napoli ecologica (col D.P. 23.11.1967) in esecuzione dell'art. 2 della legge in parola, non tiene affatto conto delle diverse caratteristiche e condizioni geo-economiche delle singole zone, ma, erroneamente, si basa sul criterio della diversa dimensione dei comuni, calcolata in funzione del numero deglj abitanti. Con l'assurda conseguenza che, in tal modo, vie11e riservato trattamento diverso a comuni che si trovano nella stessa area industriale, per il solo fatto di avere un diverso numero di abitanti. In secondo luogo, mentre in tutti gli altri paesi cl1e hanno seriamente ~ffrontato il problema della lotta contro gli inquinamenti so110 stati creati organismi distrettuali ad hoc, con esclusiva compete11za tecnica e di polizia, nel 11ostro paese si è istituita 1.1na Commissione Ce11trale in cui confluiscono rapprese11tanti di u11 numero cospicuo di Mi11isteri. Al1cora una volta, la legge in esame non l1a saputo reagire alla ormai anacronistica esigenza di « rispettare » le « competenze settoriali » burocraticamente e improduttivamente assegnate ai vari « dicasteri » amministrativi; fatto questo che spesso è la causa primaria dell'accurnulo dei residui passivi del pubblico potere, che non riesce ad impiegare i fondi di c11i dispone, a causa di antistoriche pastoie burocratiche. In aggiunta alla Commissione Centrale sono già previsti nella legge del 1966, i Co111itati Regionali e le Commissioni Provinciali, concepite con gli stessi criteri di cui si è detto. Il sistema, dt1nque, a parte le lacune che attendono di essere colmate, non può ritenersi risponde11te alle esigenze cl1e il 1Jroblema evidenzia. Occorre, allora, rivedere la normativa generale, con la qt1ale si dovrà necessariame11te, e prima di ogni altra cosa, avvertire la necessjtà di consentire la creazione di zone speciali di co11trollo, rispetto alle quali la discipli11a tecnica dovrà essere studiata con riferimento alle condizioni e alle caratteristiche effettive dell'inquinamento. Pertanto diverrà rzecessario lasciare larghe possibilità di regolan1entazio11e a livello periferica per addivenire alla elaborazione di sistemi di riduzio11e e di controllo dell'inquinamento che sia110 perfettan1e11te dimensionati a]le cara tterj sti che zonali. Altra necessità da tener presente è quella di avviare un programma. di interventi fi11anziari, sotto forma di contributi statali o regionali a fondo perduto o di contribuzione nel pagamento di interessi, per agevolare il processo di ammodernamento o di i1npianto dei sistemi di depurazione nelle. industrie già operanti o di nuova istituzione. In questo senso è stato avviato il primo passo con la recentissima legge 6.10.1971 n. 853 sulÌ'industrializzazione del Mezzogiorno. L'iniziativa 111 Bibliotecaginobianco

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