Nord e Sud - anno XIX - n. 145 - gennaio 1972

Giorgio Nebbia sensibili ai problemi della salvaguardia della natura e dell'ambie11te quanto più si avvicinano alla vita lavorativa o all'università; è più facile entusiasmare all'idea dei prati e dei boschi i ragazzi di terza m.edia che quelli •di terza liceo. Eppure sono i ragazzi che, più dii noi, sono destinati a soffrire per i nostri errori, sono loro che, per la prima volta nella sto·ria dell'umanità, hanno fin dalla nascita il DDT nel grasso e lo Stronzio-90 nelle ossa del loro organismo. Bisogna avere il coraggio di proporre alle nuove ge11erazioni u11 nuovo concetto di osceno che, superando il significato tradizionale, co111prenda le azioni che offendono la natura e .l'ambiente circostante e compromettono le condizioni civili di vita •degli altri 1.1omi11i. Finora la pubblicità ha esaltato l'automobile, la motocicletta rumorosa, la motonautica, la caccia, i juke-box: queste sono forme di ecopornografia. La nuova cultura dovrebbe condannare tutto questo ed esaltare il cammin,are a piedi nella campagna e nei boschi, il silenzio, la ricerca di un nuovo rapporto umano, di rispetto, col mo·ndo circostante e co11 gli altri. Una azione educativa molto importante in questo senso svolgono 1 le associazioni volonta~ie di cittadini, come la Federazione Pro Natura, Italia Nostra, la Lega contro la distruzione degli uccelli, il Fondo Mondiale per la Natura, il Touring Club Italiano, che si fanno interpreti delle nuove istanze ecologiche. So bene che il compito che abbiamo davanti è ciclopico e impopolare. Eppure penso che, se riusciremo a suscitare nei giovani 1.1nmovimento di ribellione contro la distruzione della natura provocata dal nostro egoismo, potremo mettere in moto una forza di pressione di questi verso i padri e verso i detentori del potere e quindi una pressione nei co·nfronti del potere politico. Soltanto, infatti, con la sollecitazione dell'opi11ione pubblica sarà possibile programmare l'uso delle risorse della natura con l'occhio volto ormai al vicino XXI secolo e ai secoli successivi. È tardi, ma forse non è ancora ,perduto tutto. La gara per la tutela e la salvezza del pianeta Terra è sicuramente una delle più affascinanti avventure culturali: se sbagliere1no, dovremo rispondere alle generazio11i di quelli che oggi sono giovani, e alle generazioni che verranno, di avere scelto l'alternativa più comoda, costituita da ammassi i11umani di popolazione, da ghetti sporchi e rumorosi, dallo sq_uallore e dalla tristezza del mondo circostante. Ricordo di aver visto, anni fa, una fotografia di Udall, cl1e fu mi11istro dell'Interno negli Stati Uniti con Kennedy e Johnson, me11tre a piedi, in maglietta sportiva, alla testa di un gruppo dj ragazzi, camminava lungo un fiume dalle acque trasparenti, in mezzo a un bosco. Sarà possibile vedere un giorno un nostro ministro, senza scorta di poliziotti 104 Bibii~tecaginobianco

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