Nord e Sud - anno XVIII - n. 144 - dicembre 1971

.. Vittorio Barbati pianificazione. Le odierne tecniche di previsione e di calcolo in materia economica, e soprattutto in materia macroeconomica, p-ur essendo molto evolute, presentano ancora numerose limitazioni, ossia non consentono di formulare previsioni assol11tamente certe. Consentono però di formulare delle ipotesi alternative fondate su ap·profondite analisi, di effettuare ,delle scelte basate su elementi concreti, e di razionalizzare gli impieghi delle riso,rse. In altre -paro.le, con tali tecniche - che appaiono destinate, anche per la continua e cresce11te acquisizione di nuove esperienze, ad un notevole sviluppo - si p-uò ridurre, e considerevolmente, la dispersione di risorse che, purt~o,ppo, caratterizza le attività finanziarie p·ubbliche. . Si deve aggiungere, ,però, che, per poter sfruttare in modo adeguato tali tecniche, occorre mettere in piedi dei meccanismi di bilancio completamente diversi da quelli attuali. Occorre cioè cominciare a mettere in opera - sia p,ure all'inizio in via sperimentale ed accettando le inevitabili limitazioni e gli inevitabili erro,ri - un comp,lesso di piani finanziari pubblici scorrevoli, per ricavare annualmente da questi i bilanci dello Stato e degli altri enti. Nello stesso tem.po·, è necessario costruire - stabilendo procedure comuni, sviluppando le strutture informative, e creando i,donei organi di collegamento - un'o,rganizzazione di nuovo tipo, atta a coordinare, in modo, realmente efficace, ,le attività di entrata e di spesa sia statali che locali. Ed è questa, del resto, la strada lungo la quale si è avviata la Repubblica Federale Tedesca, con la « grande riforma finanziaria » adottata da qualche a:J).nO. Il discorso sulla riforma tributaria no-n può essere co•nsiderato avulso da queste prospettive. La provvista dei mezzi finanziari che il sistema pubblico attua mediante i trib,uti no·n può essere considerata come un'attività a sé stante: deve essere collegata sempre più strettamente, in tutti i suoi aspetti quanto-qualitativi, agli impieghi di tali mezzi, dato che, in fondo, ·essa è in funzione di tali impieghi. Il principio della ridistribuzione delle risorse ad opera dello Stato, introdotto con la legge di riforma tributaria, si inquadra senza dubbio in questa filosofia. Però, come si è fatto notare in questo scritto, il suo mecca11ismo di applicazione appare trop·po rigido e presenta troppe inco,gnite. Se. non si elimineranno queste contraddizioni, si correrà il rischio di trasformare una riforma, senza dubbio positiva sotto molti aspetti, in un'im.p•alcatura ibrida, né nuo·va né vecchia. VITTORIO BARBATI 82 Bibiiotecaginobianco

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