Nord e Sud - anno XVIII - n. 144 - dicembre 1971

... Vittorio Barbati sia di nuovi insediamenti che di sviluppi local_i autonomi. No·n occorre moltq fantasia, e nemmeno, una grande con·o,s,èenza delle questio-ni tributarie e delle questio·n.i econo,miche, per immaginare il compo,rtamento di un co1 ntribuente, con un reddito tassabile, ai fini della citata im,posta, di cento milioni, quando tale contribuente sa che, stabilendo il centro dei propri affari in un comune piuttosto che in un altro, « risparmia t1na somma che può aggirarsi into·mo ai cinque milioni. Né si p·uò pensare che il contrap,p.eso a questa facoltà degli enti locali sia costituito, dal fatto che gli accertamenti sono affidati al·l'amministrazio,ne finanziaria dello Stato. Che cosa dovrebbe fare quest'ultima - che, fra l'altro·, almeno per ora, non è nemmeno i•donea ad effettuare certi rilevamenti - se si accorgesse che delle aliquote trop•po elevate, sulle quali non ha possibilità di influire, determinano vere e p,roprie fughe di cont 1 ribuenti - e quindi di studi profes,sionali, di azien,de per le quali il costo de1'lo spo,stamento non sia eccessivo o possa essere compensato da co1 ncreti vantaggi, eccetera - d·a un comune all'altro, da una provincia all'altra, e da una regio,ne all'altra? Certo non potrebbe rendere meno rigorosi gli accertamenti. E, d'altra parte, che cosa potrebbero fa,re gli altri organi ,dello Stato, ed in particolare quelli della pro-· grammazione, se, grazie ad un meccanismo del genere, si creassero condizioni tali da scoraggiare nuovi insediamenti p·ro1 prio nelle zone in cui questi d·ovrebbero localizzarsi? Dovreb,bero mettere in atto dei veri e propri controdisincentivi, creando, con tutti i co,sti che la cosa com.porterebbe, una nuo,va 01 rganizzazione per equilibrare gli effetti •della riforma tributa•ria? Un valido contrappeso potrebbe essere costituito, a no,stro avviso, dall'obbligo, per gli enti territo1iali, ,di collegare la determinazio,ne delle aliquote dell'im•posta locale a concreti pro,grammi pluriennali, e quindi anche ad una concreta pianificazio,ne finanziaria, in modo d·a agganciare le impostazioni tributarie agli effettivi fab,bisogni di risorse. Non c'è traccia, però, nella legge in esame, di una garanzia di questo tipo. Né di alcun'altra form·a di garanzia. È bene chiarire questo punto. La riforma tributaria è stata elabo-- rata in funzione del riolidinam-ento di un ,settore ben determinato della finanza pubblica, ed è logico, pertanto, che in essa non siano contenute prescrizioni rigt1ardanti materie diverse. Non è logico, però, che si sia omesso qualsiasi accenno ai collegamenti che necessariamente dovranno stabi·lirsi in alcuni settori, e che non si siano considerate le garanzie che determinate innovazioni richiedono. Il Leglislatore, molto gi1 ustamente, si è preoccupato di as,sicurare 76 Bibliotecaginobi~nco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==