... Vittorio Barbati e, dulcis in fundo·, i tempi amministrativi e .tecnici necessari all'esecuzione dei bilanci p·ubblici. Anche senza voler fare una critica sterile, biso·gna osservare che si sarebbero do·vuti valutare in modo più approfondito i possibili effetti dell'impatto di tale innovazione sui citati meccanismi. Comunque, ciò che è fatto è fatto. Ora però è indispensabile decidersi, in presenza di questo nuovo ed importantissimo, fattore, a dare concreto avvio, ad un più ampio processo di riforma della finanza pubblica, sia per realizzare quel nuovo equilibrio• decisionale al quale si è accennato, sia per rendere, e qui sta il punto fondamentale, più incisiva l'azione pubblica nei settori in cui essa appare sempre più necessaria. Se il fine essenziale della riforma tributaria è quello di procurare al sistema pubblico i mezzi che gli occorrono per attuare la sua politica, la riforma rischia di divenire inutile se lo stesso sistema pubblico non viene messo in grado di utilizzare tali mezzi nel modo migliore. Come si è detto, il principio ad'ottato va valutato positivamente. Tuttavia nel qu,adro della riforma e degli 01 biettivi che a questa si possono attribuire, esso ap-pare piuttosto 1 • svuotato di contenuto, dato che il meccanismo destinato a consentire la sua ap.plicazione - oltre a p,resentare dei pericoli ,di na,tura eco,nomica, sui quali ci so,ffermeremo più oltre - si rivela, nelJle sue linee fo,nd·amentali, tro1 p·po rigido e macchinoso. Si ha infatti l'imp,ression.e che si siano volute ·accettare solo in parte le implicazioni del principio, che lo ha ispirato. Si è creato un nuovo strumento di manovTa e, nello stesso tempo, si è limitata eccessivamente la libertà ·d'azione di chi deve impiegarlo. In sostanza, si è introdotto fra i p,relievi e gli impieghi delle risorse un collegamento puramente meccanico, che ben diffici1 lmente potrà essere subo,r,dinato a,d organiche impostazioni di politica economica. In altre parole, si è lasciata sostanzialmente inalterata la spessa paratia che oggi separa le at,tività di entrata e· 1e attività di spesa del sistema pubblico. Pure, se si vuol fare della finanza p•ub,b'lica, nelle sue componenti statali ·e non statali, uno strumento• fondamentale della programmazione, bisogna renderla realmente manovrabile. Bisogna cioè fare in modo che la manovra delle entrate e delle spese sia imp,ostata, pur nel1 le sue indispensab1i1i articolazioni, come un tutto unico, in rap1 porto agli o.biettivi legati alla ristrutturazione del sistema economico e, quindi, alla ridistribuzione delle sue risorse. Ciò .significa, in p•rimo luogo, che la politica dell'entrata va cons,iderata in funzione della politica della spesa. E ~ignifica anche che, per poter predisporre tempestivamente i provvedimenti necessari ad assicurare adeguati p1 relievi di ri-sorse, la p·olitica 72 Bibliotecaginobianco
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