Giulio Picciotti è « interessata agli emendamenti » alla legge, ma « voterà contro qualsiasi legge che introdurrà il divorzio »;: 3) ne.ssun impegno cl.e. ad evitare il referendum, e nel caso che ad esso si pervenisse, la DC terrà « tln atteggiamento coerente con la sua posizione contraria alla legge Baslini-Fortuna ». All'interno della DC, Gonella inviava ad Andreotti uria lettera a nome di cinquanta parlamentari -democristiani, nella quale si escludeva la possibilità di evitare il referendum abrogativo del divorzio. Contemporaneamente la reazione dell'« Osservatore romano della domenica»: non si capisce molto bene, affermava, « in che modo una semplice revisione della legge, che ne lasci immutata la sostanza, possa impedire il Referendum ormai avviato indipendentemente dai partiti ». E aggiungeva: « Certo si è che la discussione animata in corso sembra fondata su elementi, per titoli diversi, insussistenti ». Il settimanale vaticano confermava inoltre che da parte della Santa Sede rimaneva aperta la vertenza sulla violazione del Concordato da parte dello Stato italiano. D'altra parte, la « Civiltà Cattolica », in polemica con uno scritto dell'ex presidente della Corte prof. Branca a proposito dell'influenza che può avere sul giudizio la fede politica del giudice, affermava che « la sentenza n. 169-71 della Corte costituzionale sulla legittimità del divorzio esteso ai matrimoni concordatari è giuridicamente insostenibile e costituisce una decisione veran1ente politica». Ed aggiungeva: « C'è da domandarsi se questo volle il popolo italiano tornato in libertà quando, per mezzo dei suoi rappresentanti all'assemblea costituente, stabilì che il nuovo patto fondamentale della Repubblica sarebbe stato presidiato, contro eventuali ' storture ' dello stesso potere legislativo, da un supremo e imparziale organo di giustizia costituzio11ale, composto di personalità eminenti nel settore delle scienze giuridiche, della giurisdizio11e e della pubblica amministrazione. C'è da domandarsi se, coerentemente, queste eminenti personalità, quando sedettero (o risederanno) sulle cattedre accademiche o giudiziarie, invece di insegnare ed applicare una 'legge eguale per tutti' abbiano insegnato o applic.ato soprattutto la loro individuale weltanschauung intesa come ' fede politica ' del partito o della frazione di esso, cui appartengano». L'attesa dei partiti laici era per la posizio11e che avrebbe assunto la Direzione democristiana di fronte alle ipotesi di modifica alla legge sul divorzio. « La richiesta dei partiti laici alla demo32 Bibiiotecaginobi~nco
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