Nord e Sud - anno XVIII - n. 143 - novembre 1971

.. Michele Ributti filosofo e del letterato; e proprio per questo presenta caratteristiche di assoluta originalità che ne impediscono l'accostamento co,n quella assunta dalle fo,rze politiche. Del resto, della sua natura di filosofo e di letterato, Croce stesso aveva precisa coscienza, come risulta da una pagina del 13 novembre 1943, contenuta nel suo diario: « ... mi pare dunque di essere fallito finora in ogni mia azione politica, e mi torna il dubbio, che ha regnato sempre in me, circa la mie attitudini politiche: dubbio che, giovane e adulto, mi tenne lontano da quella forma di attività e tutto dedito agli studi ... E qiLando caduto il fascismo, da ogni parte mi venn.ero acclamazio11i e invocazioni a salvare l'Italia ... dissi e ridissi che io ero un semplice uomo di pensiero ... che non bisognava contare su di me per una grande e creatrice azione politica, che era lontana dalle 1nie attitudini naturali » 1 • Coerentemente con le sue premesse, Croce oppose all'interventismo democratico la logica dello Stato come potenza, 1a visione dialettica della storia, la filosofia dei distinti. Sulla base di questa costrl1zione concettuale, egli affermava che il fatto storico, se ed in quanto tale, sfuggiva alla valutazione negativa, come al giudizio morale, e ribadiva la sua critica al mito della « giustizia », fonte di fatalismo o di illusorie speranze. La fondan1entale distinzione tra valori universalmente umani e valori empirici: « i primi sono istanze supreme, i secondi no; i primi sono non nati e in1.perituri, i secondi nascono e muoiono » 8 , è dal Croce invocata per smentire coloro, come i democratici; che appoggiavano il partito della guerra a fianco di questo o quel po,polo, assumendo, come parametro per la scelta, il dove risiedessero Giustizia e Diritto: « se i valori u,mani sono i soli valori costanti e supremi, quale delle istituzioni storiche li incarna ad esclusione delle altre? ... Alla quale domanda la risposta 110n può essere altra che tutte quelle istituzioni contrastanti e lottanti incarnano del pari, e insieme non incarnano i valori 11mani: tutte hanno in sé la giustizia e l'ingiustizia, tutte sono degne di essere difese e degne di perire; e chi si aspetta dalla filosofia una indicazione per parteggiare per l'una o per l'altra, non l'otterrà mai, giacché la filosofia, insaziabile con1e la storia, le abbraccia tutte e tutte le rigetta » 9 • Proposizioni di grande presa e1notiva come quella di Ghisleri: « o sui .campi di Borgogna per la sorella latina o a Trento e Tr:ieste », erano 7 B. CROCE, Quando l'Italia era tagliata in due, in « Quaderni della critica», n. 7, Bari 1946. 8 B. CROCE, Contro l'aslrattismo ed il materialisn10 politici, in Cultura e Vita ,norale, Bari, 1926. 9 Ibidem. 78 Biblioecaginobianco

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