Enzo V ellecco sul Mezzogiorno; anzi non è azzardato ritenere che il suo svolgimento abbia rapprese11tato una maniera in un certo se11so nuova di trattare i problemi meridionali, un approccio inconsueto e ricco di prospettive ad una tematica per altri versi alquanto scontata. Malgrado l'indubbio interesse della manifestazione, l'episodio non costituisce tuttavia un caso unico. Si deve infatti rilevare che da qualche tempo va facendosi strada la tendenza ad affrontare il discorso sul Mezzogiorno trattando singoli aspetti di esso in modo più co11creto e, starei per dire, empirico. Per quanto riguarda, in particolare, il problema dell'industrializzazione, la ricerca tende ad orientarsi se1npre più verso l'analisi specialistica di singoli settori e si con1incia ad avere, ormai, un apprezzabile campionario di studi diretti a rappresentare la situazione òj determinate produzioni anche ir1 rapporto alla loro dislocazione territoriale 2 • Ciò costitujsce, in u11 certo senso, la proiezione su scala meridionale di una linea ormai prevalente anche in campo nazionale e che tende ad orie11tare le ricerche e la stessa documentazione eco11omica verso l'acq11isizione di elementi in grado di orientare la politica degli investimenti nei diversi settori industriali. Nel corso degli ultimi anni, il panorama di questo genere di studi si è notevolmente allargato in più direzioni, dando luogo all'emergere di indicazioni molto interessanti. Nello stesso tempo, si sono verificati alcuni fatti nuovi che vanno registrati. Anzitutto si sono costituite, o hanno provveduto a dotarsi di adeguate strutture, numerose associazioni di produ_ttori di settore con il compito di trattare, spesso a livello di notevole competenza, i problen1i del loro ramo produttivo. E, per quanto riguarda i vari n1odi di trattare questi problemi, non era difficile comprendere che uno dei più proficui poteva essere quello di acquisire una doc11mentazione esauriente ed aggiornata i11torno alla situazione del settore, all'attività delle aziende che ne fanno parte, agli sviluppi prevedibili delle singole prod11zioni, all'andamento del mercato e via dicendo. Vale a dire che intorno a questi organismi di categoria si sono coagulate attività che jn un primo tempo erano, magari, soltanto di informazione e di rilevazione, ma che successivamente sono diventate anche di osservazione e di ricerca vera e propria. 2 Per un esempio recente di questo genere di studi cfr.: ANTONIO CAPASSO, VIN• CENZO ESPOSITO DE FALCO, L'industria del legno e del mobilio in Italia e nel Mezzogiorno, in « Rassegna Economica», n. 2, 1971. 26 Bibiiotecaginobianco
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