Nord e Sud - anno XVIII - n. 142 - ottobre 1971

Industria e industrializzazio11e in Canipania 7.000 unità occ·upate), stabilimento siderurgico a ciclo integrale con una capacità produttiva di circa 2 milioni di to11nellate di acciaio, 1~ Dalmine ( 600 occupa ti), pro,dotti tubolari di acciaio; la Merisinder e le Acciaierie Napoletane, ferro to11do per cer11ento armato; l'Ar1nco Finsider, prodotti lami11ati; la Deriver ( 1000 occupati), produzioni di vergella. In con1plesso si tratta di 49 stabilimenti con quasi 14 mila addetti, che rappresentano la struttura n1etallL1rgica più con1pleta del Mezzo-giorno: 8 unità locali nella siderurgia primaria, 24 nelle seconde lavorazioni, 7 per la produzione e lavorazione dei n1etalli non ferrosi e 10 1onderie 10 • È da questo apparato di base - il cui mercato è per ora essenzialmente extra regionale - che si è attesa, in passato, la spi11ta pit1 consistente ad un ulteriore sviluppo dell'i11dustria meccanica regionale. Anche in Campania, tuttavia, l'industria siderurgica, ed in ge11erale i grandi complessi di base, sono riusciti ad i11tegrare ed a mobilitare l'ambiente i11dustriale circosta11te solo in minima parte, con le aziende di servizio, di montaggio e di manutenzione. La loro ca1Jacità di diffusione si è così fern1ata alle unità appaltatrici. Inoltre, an.che per quanto riguarda l'industria siderurgica si lJUÒ parlare di u11a ge11erale fase di riassetto organizzativo. Tale riassetto mira a portare in condizioni pi11 efficienti gli impianti e 110n sen.1bra deter1ninare apprezzabili incren1er1ti per l'economia e per l'occupazione diretta ed indiretta. Basti pe11sare che nel ce11tro di Bag11oli gli ingenti investimenti effettuati 11egli ultimi anni (fra il 1965 ed il 1968) per il suo a1nmoderna1nento e pote11zia1nento (solo nel 1968 sono stati effettuati i11vesti1ne11ti per circa 13 n1iliardi di lire) hanno lasciato sostanzialmente stabile il livello di occupazione. Si tratta, allora, di ca1Jovolgere la strategia portata ava11ti, con scarsi risultati, negli anni 160 (dalla gra11de azienda allo sviluppo delle iniziative di media dimensione) e di puntare direttamer1te sullo sviluppo delle medie iniziative nei con1parti più pron1ette11ti della nuova n1eccanica, per rilanciare, i11 termini di nuove possibilità di espansion.e, l'i11dustria siderurgica campana. A conforto di queste tesi si possono riportare alcu11e delle co11clusioni della più volte citata ricerca di Sergio Sciarelli st1ll'i11dustria metallurgica e meccanica nel Mezzogior110 :... « la presenza di una impresa di tipo terminale produce degli effetti im1T1ediati sL1llo sviluppo delle attività poste a livelli precedenti del ciclo tecnologico, cioè si pone quale ' motrice prima ' del processo di crescita dell'apparato produttivo. Se, infatti, le lavorazioni metallurgiche di base creano le premesse per lo sviluppo dell'intero arco delle produzioni meccaniche, 10 SERGIO ScIARELLI: L'industria metallurgica e meccanica in Campania e L'industria metallurgica e n1.eccanica nel Mezzogiorno - CESAN 1970 e 1971. 95 Bibiiotecaginobianco

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