Nord e Sud - anno XVIII - n. 142 - ottobre 1971

, Argomenti trovare occupazione i11 altri settori eco,nomici. Tutto cio non dovrebbe trasformarsi in un esodo tumultuoso e caotico, 1na dovrebbe ~vvenire nel quadro di una politica regionale di sviluppo che consenta a coloro che abbandonano l'agricoltura di trovare lavoro i11 altri settori nel"' l'ambito della stessa regio1 ne. Se, o,bbiettivamente, occorre riconoscere che si deve puntare su un equilibrio tra offerta di prodotti agricoli e domanda, per evitare le eccedenze paurose che si accumulano ora e cl1e continuerebbero sempre più ad accumularsi e che si devo.no adottare le misure necessarie per consentire alle aziende di raggiungere delle dimensio 1 ni sufficienti, d'altra p·arte occorre anche porsi gli inte~rogativi che alcuni si sono posti e che concernono la coerenza tra gli obiettivi che il Piano Mansholt si pro·po11e e le modalità attraverso le quali si voglio,no raggiungere tali obiettivi. In pratica, le criticl1e che ,rengono mosse riguardano: la difficoltà di realizzare sviluppi regionali tali da poter far assorbire in altri settori gli addetti che abbandonano l'agricolt11ra e, co·me dice Adrien Zeller 11el suo libro L'inibroglio agricolo del Mercato ComiLne, « come si riuscirà a convincere i figli dei contadini a divenire disegnatori industriali o tecnici elettronici, spiegando che insediarsi su 15 ha. è una pazzia? Ot1esti giovani constatano che con 15 ha. essi vivranno abbastanza agiatamente, ma ignorano che questa semiprosperità è artificiale e dovuta a prezzi gonfiati per far sopravvivere i loro padri troppo num.erosi »; in pratica Zeller ed altri dt1bitano che si possa realizza.re una politica delle strutt1.,1-re se si continua a praticare una politica di sostegno dei prezzi. · Inoltre nel famoso Rapporto Vedei s1tll'agricoltura francese, si dice che « il modello Mansholt sottovaluta i rischi di sovrapproduzio11e: la concentrazione delle terre, l'aun1ento delle superfici azien,dali giocheranno non nel senso di una lirnitazione, ma bensì nel senso di un aumento della produzione». Lo stesso Rappo·rto Vedel valuta in 11-12 milioni di ettari la riduzione delle superfici col1tivate per la sola Francia, di fronte ai 5 milio.ni di ettari previsti da Mansholt per tutta ìa Comunità. C'è inoltre il pericolo- cl1e l'adesio•ne della Gran Bretagna alla Comunità, lungi dall'assicurare un mercat<?, di sbocco per le eccedenze ·comunitarie, po-trà determinare una vera e prop,ria esplosione della produzione agricola inglese, nel m.on1ento in cui la sua agricoltura si troverà a be:q·eficiare ,dei meccanismi di veri.dita garan,tita e dal livello europeo dei prezzi che è no,tevo,mente superiore a quello inglese (per il grano tenero del 35%, per l'orzo del 32%, p·er la carne bo1 vina del 30%, per la barbabietola da zucchero del 6% ecc.). Né vale l'obiezione cl1e 75 Bibiiotecaginobianco

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