Argomenti blocchi, di difficoltà del dollaro, di inesorabile invecchiamento del sistema monetario internazionale si parla da anni. Per anni, le nubi premonitrici si sono addensate all'orizzonte. Ma ciò è servito a ben· poco. A scuotere gli europei, a turbare le loro sottili disquisizioni sulla sovranità nazionale e sulla sovranita sovranazionale è venuta la doccia fred·da delle decisioni di Nixon. Brusca1nente ci si è accorti che il mondo si sta avviando 1 verso una nuova sistemazione, della quale noi europei rischiamo di essere più le vittime che i costruttori. Ci sì è accorti che a fianco dei due grandissjmi interlocutori ne stanno sorgendo altri due, la Cina ed il Giappo11e. Con tutto ciò, la risposta europea è stata, finora, piutto,sto slegata e deludente. Certo, non è facile trovare la via migliore per agire. Finora i paesi della Comunità Economica Euro 1 pea non. hanno fatto molto per coordinare le loro politiche economicl1e, finanziarie, fiscali e creditizie, ossia per armonizzare gli strumenti indispensabili a regolare organicamente i rapporti di scambio « interni » alla Comunità stessa. Hanno liberalizzato tali rapporti, hanno costruito qualche rneccanis1no, come il FEOGA, per interventi di sostegno, in qualche settore specifico, (in pratica, l'agricoltura), ma n·on hanno 1 att11ato quella serie di provvedimenti - che, d'altronde, solo un organismo politico unitario avrebbe potuto attuare - in grado di ridurre considerevolmente molte cause di tensioni e di squilibrio. · Bisogna inoltre ammettere che, sotto molti punti di vista, la tesi americana delle rivalutazioni differenziate appare più realistica di quella europea della svalutaziorne del dollaro. È vero che quest'ultimo è o,ggi « sop,ravalutato » artificiosamente, e cioè quotato ad un valore superiore a quello· che effettivamente ha. Ma è anche vero che il suo deprezzamento reale nei confronti delle varie mo,nete non è stato e non è uniforme. Perciò, se si m11tassero in blocco, (ed una svalutazio,ne del dollaro in pratica porterebbe a questo) i rap,porti fra il dollaro stesso e le altre monete « occidentali », si creerebbero, con ogni p1 robabilità, altri cambi artificiosi - da sostenere naturalmente con i controlli e gli i11terventi delle Banche centrali - con la possibilità di dar luogo, forse anche a breve scadenza, ad altre situazioni insostenibili o a.Imeno difficili. Qui, in effetti, si palesano i limiti di un sistema n1onetario i11 cui una moneta fa da intermediaria fra l'oro - considerato, oltre che come una garanzia e come un vero e proprio mezzo di scambio·, come un'unità di ·misura di valore abbastanza stabile - e le altre mo11ete. Il sistema potrebbe ftmzio.nare 1n mod·o. perfetto se il valore delle monete fosse determjnato essenzialmente, con o senza strume11ti inter65 Bibiiotecaginobianco
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