Ugo Leone ISVET sui da11ni d·ell'inquinamento (cfr. in partic_olare Inquinamento, turismo e terapo libero, a c11,ra di I. Inso1era, P. Kammèr, M. Mazzarino, T. Milani) « anche le diverse componenti (specialmente dell'inquinamento industriale e urbano) e la variabilità delle condizioni ambientali -- relative alle acque, ai fondali e alle spiagge - presentano problemi tanto numero,si, complessi e diversi da zona a zona, per cui è difficile indicare il livello di inquinamento per un tratto di costa ben preciso. Si rendono necessarie approfondite indagini •da parte d~ studiosi di discip1ine diverse e co,mp,lementarj, e misurazioni ri 1petute (a seconda dei cambiamenti stagionali, delle correntj, ecc.) p1er poter stabilire un livello medio itndicativo 1 di inquinamento». Non basta: un'altra difficoltà riguarda il giudizio sulla soglia di tolleranza. Infatti « perfino gli indici usati a livello internazio 1 nale per indicare gli standards di qualità e semplicemente i limiti di tolleranza variano sensibilme11te ». E ciò non è dovuto solo alle differenze fra i concetti sanitari, ma anche al fatto che lo stesso livello di inquinamento può produrre effetti diversi a seconda delle circostanze ambientali. Tutto questo serve abbondantemente a sottolineare che il problema non solo è grave, ma presenta soluzioni tutt'altro che agevoli .. Tale co1 nstatazione no,n sminuisce affatto le responsabilità· degli inquinatori; al contrario le accresce. Ne deriva che tutti (così gli industriali pubblici e privati come gli inquinato,ri urbani) sono « coinvolti» nell'opera di modi.fìcazione dell'attuale stato di cose. Un'opera che può richiedere tem·pi tutt'altro che brievi e tanto pit1 va intrapresa rapidamente e senza demagogia. Avendo cioè come obiettivo il reale disinquinamento delle zone inquinate e non il raggiungimento di posizioni di facile notorietà sulla scorta di un'improvvi 1sata pseudo-ecologia, tanto alla moda in certi ambienti. Tornando alle nostre coste, la situazione si può riassum·ere in poche righe. Le acque della costa ligure « presentano alti indici per tutti i tipi di inquinamento». Sulle coste venete, oltre a Venezia e 'Trieste sono segnalati inquinati anche « gli specchi marini di Lignano>>. Il litorale to1scano presenta i problemi più gravi nei tratti antistanti Livorno, Piombino, Portoferraio, Massa Carrara, ma comunqi1e tutte le spiagge della Versilia risentono dell'immissio1ne dei liquami cloacali di Viareggio e dell'inquina1n·ento alle foci del Serchio e dell'Amo. Nel Lazio i ptmti più colpiti sono anche i più famosi: Fregene, Ostia, Fiumicino, Ladispoli e Anzio. Il discorso è analogo per il litorale marchigiano, n1e11tre per l'Abn1zzo e il Molise si può riconoscere che le due regioni si trovano « 1n co·ndizioni relativamente buone ». In Campa~ia, la situazio,ne è grave quasi quanto quella, gravissima, del Lazio e della Liguria sia nel golfo di Napoli, sia in quello cli Salerno. In Puglia altrettanto. Al co 1ntrar~o ·le coste calabre - sia tirreniche, sia ioniche - sono in condizioni complessivamente buone, anche se in qualche tratto si verificano « inconvenienti » come nella zona costiera di Reggio Calabria (scarichi indust,rial~). Contrastanti le situazioni delle isole: in Sicilia si registra « una situazione piuttosto grave specialmente intorno a Messina, Catania e Siracusa»; 50 Bibiiotecaginobianco . .
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